La Storia, il coraggio civile, la libertà di scrivere, le battaglie e passioni dell’emigrazione polacca del secondo dopoguerra
Foto di copertina di Bohdan Paczowski: Zofia Hertz (a sinistra), Jerzy Giedroyc (al centro) e Gustaw Herling-Grudziński (a destra) nel giardino di Maisons-Laffitte, sede della redazione di “Kultura”, vicino a Parigi, 1987
Prima presentazione pubblica del volume Gustaw Herling e il suo mondo. La Storia, il coraggio civile e la libertà di scrivere, a cura di Andrea F. De Carlo e Marta Herling, Viella 2022
Questo volume, che raccoglie gli Atti del festival letterario Napoli di Herling tenutosi nel 2019 nel centenario della nascita dello scrittore, consentirà al lettore italiano di cogliere sfaccettature talora inedite non solo dell’opera, ma altresì dell’uomo che in prima persona ha combattuto per i diritti e la libertà di donne e uomini dell’epoca in cui ha vissuto, segnata dal marchio delle ideologie totalitarie e dall’ombra incombente del Male.
Mercoledì 14 dicembre 2022 – ore 18.30
Istituto Polacco di Roma
Via Vittoria Colonna, 1 – Roma
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
Intervengono:
Andrea F. De Carlo – polonista e traduttore, Università degli Studi di Napoli L’Orientale
Marta Herling – segretario generale dell’Istituto Italiano per gli Studi Storici, figlia dello scrittore
Paolo Morawski – saggista, esperto di storia e cultura europea e polacca, presidente della Fondazione Romana Janina Sofia Umiastowska
Łukasz Paprotny – Consigliere dell’Ambasciata della Repubblica di Polonia a Lubiana, già direttore dell’Istituto Polacco di Roma
Gustaw Herling-Grudziński (1919-2000), qui fotografato nel suo studio a Napoli, è stato uno scrittore, pubblicista e saggista polacco, noto soprattutto per il libro Un mondo a parte che testimoniò la sua tragica esperienza in un gulag sovietico negli anni 1940-1942. Vissuto a lungo in esilio in Italia, dove il suo percorso è stato segnato dall’incontro con Benedetto Croce e dal sodalizio con Silone e Chiaromonte nella rivista «Tempo presente», solo dopo la caduta del Muro di Berlino fu pienamente riconosciuto dal mondo culturale italiano. Nel 2019 è stato dedicato alla sua opera un volume dei «Meridiani»: Etica e letteratura. Testimonianze, diario, racconti.
La presentazione è anche l’occasione per ricordare che 75 anni fa Gustaw Herling, insieme a Jerzy Giedroyc, diede vita ad una nuova rivista, “Kultura”, il cui primo numero fu redatto e pubblicato proprio a Roma il 20 giugno del 1947.
“Kultura” fu la più importante rivista della comunità polacca in esilio e uno dei mensili intellettuali più rispettati al mondo. Oltre a Jerzy Giedroyc, che ne divenne il redattore storico, e Gustaw Herling-Grudziński, fra i fondatori della rivista ci furono anche Zofia Hertz e Zygmunt Hertz e Józef Czapski, che continuò a farne parte fino alla morte. Sulle pagine di “Kultura” furono pubblicati i testi di autori come Witold Gombrowicz, Czesław Miłosz, Jerzy Stempowski, Wisława Szymborska, Melchior Wańkowicz. La sede della casa editrice fu presto trasferita a Maisons-Laffitte, vicino a Parigi, ma Gustaw Herling-Grudziński rimase il suo corrispondente italiano.
Sulle pagine di “Kultura” venivano affrontate diverse questioni di carattere politico e sociale e la cultura polacca e di altri paesi fra Oriente e Occidente dell’Europa vi furono sempre presenti. Negli anni Ottanta alcuni numeri di “Kultura” furono ristampati in Polonia da editori clandestini. La rivista ha occupato un posto unico nella storia polacca per il suo alto livello di contenuti e per il suo coinvolgimento nei problemi interni del Paese. Dopo la morte del Jerzy Giedroyc, “Kultura” cessò di essere pubblicata. L’ultimo numero fu stampato nell’ottobre 2000.
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[…] l’instancabile animatore della rivista dell’emigrazione polacca “Kultura” Jerzy Giedroyć, il regista Michał Waszyński, il poliedrico Henryk Wars, uno dei padri del jazz polacco. Nel […]
[…] il primo numero di quella che è stata la più importante rivista culturale polacca in Europa: «Kultura». I numeri seguenti saranno tutti pubblicati nella sede di Maisons-Laffitte vicino Parigi, fondata […]
[…] polacca degli anni Settanta». Non è dunque un caso non solo che Chiaromonte sia stato amico di «Kultura», ma che nella sua orbita intellettuale e politica, nell’orbita di «Tempo presente» e in quella […]