• HOME
  • Il Progetto
  • Percorsi
    • Oggi
    • Ieri
    • Domani
    • Appunti
    • Tesi
    • Geografie
    • Letture
    • Immaginari
  • Tutti gli Articoli
  • Tutti gli Autori
  • PoloniaEuropae
clicca per ingrandire
Paolo Morawski
5 Novembre 2022
OggiTesiLetture
3 Commenti

Cosa significa Pace per le amiche e gli amici ucraini?

Quello che accade in Ucraina è un lutto per tutti noi europei. Il silenzio necessario

di Paolo Morawski

Immagine di copertina. 

Impossibile leggere tutto quello che oggi esce in edicola sul tema PACE, anche solo a limitarsi alla lingua italiana.

Scelgo un solo articolo, quello di Francesca Mannocchi su La Stampa di oggi 5 novembre 2022, p. e p. 13. 

S’intitola: Cari pacifisti, vi scrivo: venite in Ucraina e capirete.
Sottotitolo: Per comprendere la guerra bisogna vedere gli orrori commessi dai russi, non confondere lo stop alle armi con la debolezza di aver ceduto a Putin.
Rafforzativo: Siamo tutti pacifisti ma serve giustizia perché a Kiev si muore.

Articolo bellissimo, umano, vero. Poche chiacchiere, tanta esperienza sul campo, tante testimonianze ascoltate, tanti contatti con ucraini in carne ed ossa, tante emozioni attraversate. Tanta (difficile, faticosa, dolorosa) immersione nella realtà quotidiana di quello che significa essere invasi, resistere, resistere nonostante tutto e a dispetto di tutti. Grazie di portarci, pur con doverosa etica professionale, empaticamente dentro al punto di vista degli ucraini aggrediti. Francesca Mannocchi non è l’unica giornalista-scrittrice che periodicamente ci racconta i mondi ucraini, che ascolta gli ucraini, si mette nei loro panni, sporgendosi nel loro stato d’animo, nella loro concreta condizione. Non è l’unica inviata a darci spunti per provare a immedesimarci con l’immaginazione in una guerra che ci è fisicamente, geograficamente, mentalmente, culturalmente lontana, per non dire distante. Non è l’unica, ma denso, meditato, forte è oggi il suo appello, la sua lettera aperta ai Cari pacifisti. Grazie  

Il punto di partenza e di arrivo di ogni ragionamento quale dovrebbe essere, qual è? La situazione reale dell’Ucraina ora, oggi, in questi lunghi mesi di orrore: terreni agricoli devastati, attrezzature distrutte, terreni fertili minati, rotte di rifornimento danneggiate, porti bloccati, elettricità tagliata, centrali elettriche distrutte, forniture di acqua e gas interrotte, magazzini di cibo e depositi alimentari distrutti, mezzi che transitano nei corridoi umanitari colpiti deliberatamente, code in cui le persone aspettano la distribuzione del pane e di altri aiuti colpiti deliberatamente, volontari uccisi, giornalisti e reporter uccisi, civili massacrati, civili torturati, persone “normali” giustiziate sulla soglia di casa, anziani colpiti alle gambe, anziani senza gambe, anziani uccisi da schegge di bombe, cadaveri in strada, puzzo di cadaveri per strada, missili e ancora missili, almeno 400 bambini uccisi – Eccola l’Ucraina, eccoli gli ucraini. Vittime di una guerra non voluta, non cercata, non provocata. Vittime che resistono e si barcamenano “a vivere dentro la guerra”.

E quindi, dato che noi, qui, da questa parte delle Alpi, invochiamo giustamente PACE, altrettanto giustamente chiediamoci: che cos’è Pace per gli ucraini? Pace, laggiù, in Ucraina, è “parola imperfetta” – scrive Francesca Mannocchi. Pace ha a che fare con libertà (di fare tutto ciò che noi, qui, in Italia, è banale e normale si faccia ogni giorno e a ogni festa comandata).  Pace è chiedere giustizia: “Per i giustiziati, i torturati, le donne stuprate, gli anziani lasciati morire di dolore”. Pace chiama risarcimenti “per i ponti distrutti, le strade danneggiate, le scuole rase al suolo, le fosse comuni, le condotte idriche frantumate”. Pace…  

In Ucraina come nelle decine di conflitti armati in giro per il mondo.

Solo partendo dalla – e ogni volta tornando alla – concretezza del dolore e della distruzione, del lutto, della vita quotidiana sconvolta, dello stato di tensione e privazione permanente, riesco a mia volta a confrontarmi con ragionamenti più generali che si rincorrono continuamente: 

  • non perdere di vista “i disegni imperiali del regime di Putin” 
  • non “confondere la pace con la debolezza di aver ceduto al ricatto di un dittatore” 
  • lavorare per una Pace “giusta” 
  • preservare “l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina” 
  • non “ignorare la resistenza di Kiev”, anzi “sostenere Kiev” 
  • evitare “che l’Ucraina si sieda la tavolo della trattativa in una posizione di debolezza e di subalternità”
  • evitare che a trarre il maggior profitto dalle trattative sia la Russia, l’agressore 
  • …

Scrive Daniela, che ringrazio, che a dialogare bisogna essere in due. Altri precisano: due (Russia, Ucraina) ma affiancati da altri tre o quattro (Stati Uniti, Cina, Unione Europea, ONU). Ebbene, al riguardo anche io, come tanti, penso che “a sabotare una soluzione pacifica sia in primo luogo la Federazione Russa”.   

La Pace – ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – “continua a gridare la sua urgenza”. La Piazza grida “l’urgenza del dialogo”. Ma forse, come ai funerali, come di fronte a ogni immane disastro, come quando si devono prendere decisioni importanti bisognerebbe cominciare dal silenzio.

Una domanda di silenzio – per rispetto. Per empatia

Fonte dell’immagine.  

———————–

  • Muore ogni ucraino anche per me, per te. Poesie-canzoni di Rudi Assuntino. Pace e guerra, pacifisti e dittatori, aggrediti e aggressori, europei e ucraini. Dal Vietnam all’Ucraina. 
  • Appelli per la pace in Ucraina (e nel mondo). Parole, sfumature, accenti, proposte concrete contano e fanno la differenza. 
  • Pace, pace, pace – l’orizzonte della pace. Si chiama guerra perché si finisce sotto terra. 
  • Manifestare per la pace, si, ma dove, in quale piazza? Siamo all’altezza del dramma che si consuma sotto ai nostri occhi?

TAG: Francesca Mannocchi | Sergio Mattarella | Giustizia | Guerra | Italia | Libertà | Lutto | Risarcimenti | Silenzio | Pace | Russia | Ucraina

TUTTI I TAG

3 Commenti. Nuovo commento

  • Giacomo mazzone
    5 Novembre 2022 20:36

    Paolo, parole sante le tue. Ma difficilmente da ascoltare nel frastuono mediatico attuale. Grazie anche per condividere le considerazioni di Mannocchi sulla questione. Resta da capire se siamo in una situazione da 1936 o da 1940. Visto che l ucraina arriva dopo Moldovia, Georgia. Armenia e Azerbaijan…

    Rispondi
  • Paola Viero
    6 Novembre 2022 8:02

    Pace ha senso solo se si parla di una Pace “ giusta” che tutto il mondo civile deve portare Putin a mollare la sua crudele morsa su L’ Ucraina;
    Sono d’accordo con quello che propone Francesca Mannocchi;
    La manifestazione di ieri a Roma per la pace deve mostrare a Putin con chiarezza che il popolo italiano sta dalla parte e difende il popolo ucraino aggredito e martoriato e che L’ autodeterminazione di un popolo ad essere libero e indipendente va rispettata !

    Rispondi
  • Poli-logo » Da una parte all’altra dell’Europa, differenze effettive e percepite
    1 Dicembre 2022 10:52

    […] Un tema, quello della pace, cui anche Poli-logo ha contribuito per esempio qui.  […]

    Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Compila questo campo
Compila questo campo
Inserisci un indirizzo email valido.
Devi accettare i termini per procedere

Un ringraziamento speciale a:

Privacy Policy Cookie Policy

© 2023 poloniaeuropae
Tutti i diritti riservati.
Designed by Vink