Immagini storiche e realtà contemporanee, memorie dei luoghi e tracce nascoste
La Fondazione Salvemini, anche quest’anno, si fa promotrice di diverse iniziative per la celebrazione della Festa della Liberazione del 25 aprile, in collaborazione con altri enti e realtà artistiche e culturali e con il sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Piemonte.
Tra le prime iniziative in programma: la proiezione del film Varsavia: città divisa di Eric Bednarski, in occasione dell’81° anniversario dalla rivolta del Ghetto di Varsavia.
Il film verrà presentato dalla direttrice dell’Istituto Polacco di Roma Adrianna Siennicka. L’introduzione storica sarà a cura di Zuzanna Schnepf-Kołacz del Museo della storia degli ebrei polacchi, Polin, di Varsavia.
In occasione dell’81° anniversario della rivolta del Ghetto di Varsavia proponiamo una proiezione del film documentario Varsavia, una città divisa (Warszawa: miasto podzielone) di Eric Bednarski. Vedi il trailer.
Nel 2004 viene scoperta un filmato 8mm, le immagini storiche scorrono lentamente e davanti agli occhi si presenta il Ghetto di Varsavia, visto da fuori e dentro le mura. Il video amatoriale di circa 10 minuti, girato nel 1941, è opera di Alfons Ziółkowski: documentario.
La pellicola costituisce ad oggi l’unico documento video non nazista e non propagandistico proveniente dal Ghetto di Varsavia.
Il film Varsavia: una città divisa (2019), in cui vengono accostate abilmente le immagini storiche e quelle contemporanee, pone un interrogativo necessario sulla costruzione della memoria legata ai luoghi. A guidarci in questo percorso all’inverso, almeno simbolicamente, è un tram che percorre la capitale per commemorare i suoi abitanti. Il regista torna a una delle più grandi tragedie della storia europea, alla divisione della capitale, alla creazione del Ghetto, allo sterminio perpetrato al suo interno e alla costruzione sui resti del Ghetto della nuova città dopo la guerra. La topografia dell’odierna Varsavia nasconde importanti tracce del suo passato che man mano prendono vita nei racconti dei testimoni diretti, ma non solo. Dalle interviste ad architetti e storici della città emerge un altro aspetto rilevante: il progetto urbanistico nazista di cancellazione e ripianificazione della capitale polacca. Un contributo non indifferente è dato proprio dall’originale pellicola del 1941 nella quale viene ritratto il Ghetto di Varsavia, quindi, attraverso i fotogrammi rivivono le vie, i palazzi e gli abitanti della città sottratti all’occhio propagandistico dei nazisti. Essi erano al centro dei piani e della burocrazia spietata che l’occupante è riuscito a mettere a punto dividendo sulla mappa e per mezzo del muro le persone e i loro destini. Il risultato è uno sguardo nitido a quel mondo perduto per sempre.
A cura di: Fondazione Salvemini, Istituto Polacco di Roma, Consolato Onorario di Polonia in Torino, Comunità ebraica di Torino e Museo Nazionale del Cinema
Per chi non potesse essere presente a Torino, guarda l’intero film qui.
Sul Ghetto di Varsavia e sull’Olocausto in Polonia vedi:
- Ricordare la rivolta del Ghetto di Varsavia (1943). Disegnando. Tra meditazione e presentimento dell’oscurità
- Musiche-Memorie-Silenzi. Dei molti modi di ricordare la distruzione degli ebrei europei onorandoli
- Susanna Gianandrea, Tre minuti del 1938. Frammenti di vita. La presenza prima dell’assenza, prima della perdita di un intero mondo
1 Commento. Nuovo commento
[…] Varsavia città divisa. Immagini storiche e realtà contemporanee, memorie dei luoghi e tracce nascoste, 15 Aprile 2024, leggi […]