La prima antologia italiana della poesia di Lina Kostenko
di Matteo Annecchiarico
E’ da poco disponibile sugli scaffali nostrani la prima raccolta poetica in traduzione italiana delle poesie di Lina Kostenko, tra le poetesse più importanti della letteratura ucraina moderna e contemporanea.
L’antologia di Lina Kostenko, intitolata Sulle rive del fiume eterno ed edita da Castelvecchi, 2023, pag. 227, racchiude una ricca selezione di componimenti scritti dalla poetessa fra il 1968 e il 2022. E’ stata curata da due studiose d’eccezione, figure cardine degli studi ucrainistici in Italia: Oxana Pachlovska, docente di letteratura ucraina e mediazione linguistica e interculturale presso la Sapienza di Roma, vincitrice del premio Taras Ševčenko; e Giovanna Brogi, che ha insegnato presso le università di Urbino e Milano, insignita di lauree honoris causa da parte delle università di Leopoli e Kyiv, e attuale presidente dell’AISU-Associazione Italiana di Studi Ucraini.
Il volume, che consta di ben 84 poesie, colma una grande lacuna del panorama letterario italiano, regalandoci una splendida trasposizione di una delle voci più iconiche della letteratura ucraina, autrice della quale abbiamo già parlato in altre sedi (vedi qui e qui).
Dalla Scheda dell’Editore: “Prima edizione italiana, Sulle rive del fiume eterno raccoglie le poesie scelte di una delle voci più rappresentative della letteratura ucraina, dai primi anni Sessanta ai giorni nostri. Lina Kostenko è coscienza sottile del proprio popolo e le sue liriche, con frequenti richiami a storia, cultura e paesaggi del suo Paese, elaborano i temi eterni della poesia: la natura, l’amore, l’arte, la religione, le questioni vibranti dell’esistenza e della politica. La sua Ucraina è parte integrante di una grande avventura intellettuale europea e il filo conduttore che unisce le sue opere, dalle miniature liriche ai poemi di respiro epico, è l’interiorizzazione del tempo cosmico e del tempo storico nella dimensione umana. Moderna e classica, tragica e ironica, razionale e sfuggente, Kostenko afferma il valore della parola come unico strumento reale capace di fermare il tempo e rendere possibile l’incontro tra le civiltà, gli eventi e le persone”.
Fonte immagine: Sonia Delaunay nel suo studio, dettaglio
L’antologia si apre con un’introduzione di Alois Woldan (tradotta dal tedesco da Giovanna Brogi), professore di letteratura ucraina a Vienna. Woldan esordisce presentando la biografia della poetessa, per poi tratteggiare le principali caratteristiche della sua poesia sia alla luce del vissuto personale della stessa Kostenko, sia considerando quest’ultima nell’alveo della tradizione letteraria ucraina, alla quale la poetessa fa costante riferimento. I componimenti offrono un ampio ventaglio di tematiche, che vengono sorrette da una padronanza granitica della parola, cuore pulsante dei versi della Kostenko, che scuote il lettore tratteggiando suggestivi quadri, capaci di renderlo partecipe di un universo vivo, che si fa interlocutore privilegiato dell’io lirico.
Il volume si chiude con una nota che riguarda il lavoro di traduzione svolto sulle poesie. Le due traduttrici conducono il lettore nella loro officina letteraria, illustrando i problemi riscontrati in fase di adattamento, motivando le varie scelte compiute e analizzando nel dettaglio la struttura metrica dei componimenti, disvelando così altre sfaccettature del carattere di questa poesia. Si tratta, pertanto, anche di un volume adatto alle esigenze di coloro che si interessano più da vicino all’attività di traduzione.
Oltre alle poesie “classiche”, appartenenti alla prima fase della produzione kostenkiana e a quelle dedicate alla crisi del 2014 in Crimea, è doveroso segnalare la presenza dei componimenti più recenti della poetessa, risalenti al periodo immediatamente successivo al funesto 24 febbraio 2022 e quindi rivolti all’attuale guerra. Si ha pertanto la possibilità di leggere il conflitto in corso attraverso gli occhi di una testimone diretta degli avvenimenti (Lina Kostenko si trova attualmente a Kyjv), e mediante una fra le voci più potenti della letteratura europea contemporanea.
Fonte immagine: Sonia Delaunay, Robes simultanées (Trois femmes, formes, couleurs), 1925, dettaglio.
In modo da avvicinare il lettore alla poesia di Lina Kostenko, per gentile concessione dell’autrice e dell’Editore proponiamo di seguito due poesie tratte dall’antologia
Testo originale in ucraino
Підкрадається лихо нечутними кроками.
Але раптом зненацька зупиниться мить.
Почорніє село обгорілими кроквами.
І на білому світі війна загримить.
Захлинаються кров’ю і димом світанки.
Вигинає імперія хижий хребет.
По дорогах повзуть розчепірені танки.
Причаїлася свастика в літері Zet.
А ще світяться хатки в зимовій завії.
Ще не знає ніхто, що йому на роду.
Лиш над Києвом очі святої Софії.
Спопеляють навіки новітню орду.
(2022)
Traduzione italiana
S’avvicina il male con passo silente.
Ma poi di botto l’attimo si ferma.
S’abbrunerà il villaggio e i suoi tetti bruciati.
Tuonerà la guerra nel candido mondo.
Soffocano nel sangue e nel fumo le aurore.
Inarca famelico la schiena l’impero.
Strisciano per le strade i carrarmati.
Drizza le punte la svastica e si fa Zeta.
Brillano ancora le finestre nella bufera invernale.
Nessuno sa il destino che l’attende.
Su Kyiv vigila solo lo sguardo di Santa Sofia,
farà cenere per sempre dell’orda novella.
(2022)
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Testo originale in ucraino
Ставить осінь на землю свою золоту жирандоль.
І, ковтаючи сльози, одягши на плечі сукману,
перемотує літо на чорні котушки тополь,
шиє голим полям нескінченну сорочку з туману.
Тихо строчать дощі… І навіщо мені ця печаль?
Що я хочу спитать у ціеї сумної кравчині?
Я прощаюся з літом. І воно мені каже: – Прощай! –
І хитає над шляхом порожні гнізда грачині.
(1964)
Traduzione italiana
La sua dorata lampada l’autunno accende sulla terra.
Ingoia le lacrime, si getta il tabarro sulle spalle,
riavvolge l’estate sui neri rocchetti dei pioppi,
cuce ai campi nudi una lunga camicia di nebbia.
Tenui rammendi di pioggia… A che mi serve questa mestizia?
Cosa voglio sapere da questa triste sarta?
Mi congedo dall’estate. E lei mi dice: – Addio! –
E culla sulla via vuoti nidi di corvi.
(1964)
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Lina Kostenko (Ržyšciv, Kyiv, 1930)
Poetessa, prosatrice, drammaturga, saggista, è fra i maggiori esponenti della letteratura ucraina contemporanea. Definita la “grande ribelle”, esordì nella “Generazione degli anni Sessanta” – un gruppo di giovani intellettuali ucraini che si opposero al sistema totalitario – incorrendo così nella censura da parte delle autorità sovietiche per quasi vent’anni. Dichiaratamente al di fuori di scuole, mode e istituzioni, ha contribuito al rinnovamento radicale della letteratura ucraina. Le sue opere sono state tradotte in quasi tutte le lingue europee. Ha ricevuto numerose onorificenze nazionali e internazionali, nel 2022 le è stata assegnata dalla Francia la Legione d’Onore. Nel 2015, al piccolo pianeta del sistema solare n. 290127, asteroide della cintura principale, hanno dato il nome Linakostenko.