Traiettorie storiche racchiuse in libri recenti
Il 9 aprile 2025, alle ore 18:00, presso l’Aula Magna della John Cabot University di Roma, in Via della Lungara 233, Roma 00165
- Federigo Argentieri (JCU),
- Francesco Caccamo (Università G. D’Annunzio),
- Marco Clementi (Università della Calabria)
- Donatella Sasso (Fondazione Umiastowska)
presentano due volumi della Collana Latitudini. Mille e una Europa di Golem Edizioni, Torino:
- Il secolo breve slovacco, di Pavel Kosatík, tradotto da Andreas Pieralli e curato da Francesco Caccamo
Dalla scheda dell’Editore: “Pavel Kosatík descrive il percorso che nel corso del Novecento ha portato all’indipendenza slovacca. All’inizio del secolo la Slovacchia era ancora nota come Alta Ungheria e gli slovacchi erano un piccolo popolo esposto al pericolo della magiarizzazione. La formazione della Cecoslovacchia sulle ceneri dell’impero asburgico a fine 1918 schiuse loro considerevoli opportunità sociali, economiche e culturali, ma fece anche emergere una nuova incognita: il rapporto con i cechi, più numerosi e dalla maggiore consapevolezza nazionale. Nonostante ciò, nel corso del “secolo breve” gli slovacchi hanno recuperato terreno. Passaggi significativi sono stati la controversa esperienza indipendentista durante la seconda guerra mondiale, il confronto per ottenere un assetto rispettoso delle loro specificità nella Cecoslovacchia socialista, la riforma federale sessantottesca, la crescita economica e demografica all’epoca della normalizzazione, la “rivoluzione gentile” del 1989. Questo processo è stato coronato dal “divorzio di velluto” con i cechi e dal conseguimento della piena indipendenza a inizio 1993: un risultato che, pur risentendo delle confuse dinamiche del post-comunismo, ha evitato i sanguinosi contrasti che hanno segnato le disgregazioni di Urss e Jugoslavia e ha permesso agli slovacchi di intraprendere la strada dell’integrazione europea”. Leggi la nota di Andreas Pieralli.
- Storia della Bielorussia, di Massimo Vassallo.
Dalla scheda dell’Editore: “Da Rahvalod di Polack a Lukašenka. Il libro squarcia il velo che ha tenuto a lungo celati i processi della formazione della nazionalità bielorussa, alquanto titubanti e dapprima malfermi e, più tardi ancora, quelli che hanno portato alla nascita di una statualità bielorussa pienamente indipendente, sorta sulle ceneri della defunta Unione Sovietica, di cui fu uno dei soggetti fondatori. Vassallo propone al lettore italiano la prima opera storiografica interamente incentrata sulla storia di questo Paese, attraverso una lectio difficilior, complessa quanto ricca di indubitabili pregi: su tutti, il fatto che la ricerca in oggetto, ricchissima di dati, potrà auspicabilmente divenire il punto di riferimento per future, ulteriori ricerche su questo tema. Tra l’altro, di queste terre caratterizzate dai confini mobili, e segnate da una forte impronta plurietnica, l’Autore enumera i toponimi per ciascuna delle lingue dell’area, a sottolineare quanto sia stata stratificata e ramificata la storia di questi luoghi, e delle genti che li popolano. L’opera accompagna per mano il lettore dall’epoca preistorica sino ai nostri giorni, e offre alcuni approfondimenti di diversa natura, anche linguistica”.
La collana si caratterizza per una vocazione storiografica situata prevalentemente nel Novecento e con uno sguardo verso l’Europa centro-orientale, senza mai scordare i legami con la parte occidentale del Continente e con il resto del mondo.
Alla presenza degli autori e del traduttore, si preannuncia un dibattito vivace su due paesi poco conosciuti al pubblico italiano, ma indubitabilmente considerati snodi nevralgici per la storia del secolo trascorso come di quello attuale.
L’evento è organizzato in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica Ceca a Roma e l’Ambasciata della Repubblica Slovacca a Roma.
L’ingresso è libero, ma è obbligatoria la registrazione.
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