Tra arte e patriottismo, disegni e simbologie, innovazioni e tradizione
Il 19 maggio scorso si è celebrata la Giornata Mondiale della camicia ricamata che, in ucraino, si chiama “vyshyvanka” o “вишиванка”. Il termine вишиванка deriva dal verbo вишивати che significa ricamare. Per l’occasione si è tenuta una mostra online di ricami unici del XX secolo presentata dal Museo delle tradizioni locali di Ivano-Frankivs’k.
La città di Ivano-Frankivs’k si trova nella parte sud-ovest dell’Ucraina, un tempo era una città polacca. Nel XVII secolo, il magnate Andrzej Potocki e la sua famiglia si stabilirono qui e fondarono la città di Stanisław. Inizialmente, la città fungeva da fortezza, proteggendo il territorio dell’allora Commonwealth polacco-lituano dalle invasioni tartare. A quel tempo qui fu costruita la prima chiesa in mattoni e nel 1669 Potocki fondò una colonia accademica a Stanisław sotto gli auspici dell’Accademia di Cracovia. La famiglia Potocki trasformò la città in uno dei luoghi di famiglia e lo fregiò dello stemma di Pilawa (Pilawa, Piława, Strzała), stemma nobiliare polacco: in campo azzurro c’è una croce d’argento con due traverse piene e mezza della terza (a sinistra).
Dopo la Seconda guerra mondiale, la città divenne parte della SSR ucraina e nel 1962, durante la celebrazione del 300° anniversario, il suo nome fu cambiato da Stanislav a Ivano-Frankivsk, in onore dello scrittore e poeta ucraino Ivan Franko. Ivano-Frankivs’k oggi presenta numerosi edifici importanti che conservano tracce polacche, armene, ebree, ortodosse, cattoliche, austriache, oltre che barocche e neoclassiche.
Tornando alla вишиванка, la Giornata mondiale del ricamo è una festa di grande importanza, volta a preservare le antiche tradizioni popolari per creare, ricreare e indossare abiti etnici ucraini ricamati. La Giornata non ha una data fissa e si celebra ogni anno nella terza settimana di maggio, quest’anno si è celebrata il 19 maggio.
In Ucraina, questa festa ha iniziato ad essere celebrata a partire dal 2006. È una storia avvincente: la celebrazione è iniziata grazie a una studentessa dell’Università Nazionale di Chernivtsi intitolata a Yuri Fedkovych Lesya Voronyuk. Un giorno la ragazza decise di offrire ai suoi compagni di classe e studenti la possibilità di scegliere un giorno in cui potersi riunire indossando camicie ricamate, un giorno che non fosse festivo o che non riguardasse la domenica. L’iniziativa ha interessato diversi soggetti dell’università ed è stata supportata da studenti e insegnanti che si vestivano di conseguenza. Da quel momento, anno dopo anno, una semplice iniziativa si è trasformata in una festa nazionale per celebrare la camicia tradizionale ucraina e ricordare le proprie origini.
Il Festival del ricamo, ormai denominato in questo modo da molti, è progettato per promuovere l’abbigliamento etnico ricamato e onorare le tradizioni ucraine. In questo giorno, è anche consuetudine indossare costumi nazionali per lavorare, incontrare amici, familiari. Quest’anno la Giornata Mondiale della camicia ricamata compie 16 anni con lo slogan: “la camicia ricamata è l’armatura spirituale dell’Ucraina. Proteggiamola “.
Vi sono alcuni fatti interessanti riguardanti la camicia ricamata:
- I motivi ricamati che si trovano sulla camicia, un tempo venivano applicati alle parti più vulnerabili del corpo (tra cui la gola ed il torace) come per proteggerlo.
- Non si usa alcun tipo di nodo sul retro della camicia ricamata, poiché si crede che possa essere causa di errori e disgrazie nella vita di chi indossa la camicia.
- Nel passato non era possibile acquistare una camicia ricamata poiché, da tradizione, ogni ragazza doveva essere in grado di ricamarla da sola. Nei villaggi, ogni ragazza-sposa, prima del matrimonio era obbligata a ricamare una camicia per il proprio fidanzato.
- Quando la sposa ricamava la camicia per lo sposo, doveva sussurrare un antico incantesimo-preghiera di fedeltà.
- Gli ucraini indossavano una camicia di lino bianco e ricamata con un ricco motivo tradizionale solo nei giorni festivi. Nei giorni feriali indossavano i cosiddetti budenkip – camicie di tela grigia non sbiancata e fatte su misura.
- La prima camicia per il neonato deve essere cucita dai vestiti usurati dei genitori. Si credeva che questi vestiti immagazzinassero l’energia dei genitori e che avrebbero protetto il bambino dal malocchio e dalle malattie. I primi ricami-amuleto presenti sulla camicia, avevano sempre un significato. Per una ragazza, la camicia veniva ricamata con un motivo nero che simboleggia la fertilità e che, in prospettiva futura, aveva il compito di proteggerla dall’infertilità. Il ragazzo indossava una maglietta ricamata in blu e verde, colori che lo avrebbero protetto da calamità naturali e incidenti.
- In ogni regione dell’Ucraina esiste un motivo e un colore differenti per il ricamo delle camicie. Il centro dell’Ucraina è caratterizzato da camicie bianche e nere, nella regione di Poltava indossavano camicie bianche con ricami bianchi, nelle regioni di Volyn e Chernihiv – camicie con ricami rossi e bianchi. I ricami più colorati e luminosi sono stati creati da artigiani del sud dell’Ucraina, così come nei Carpazi e nella Transcarpazia, nella Bucovina e nella regione di Hutsul.
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- Ogni colore del ricamo ha il suo significato simbolico, com’è stato già accennato, ad esempio il rosso significa amore e passione, nero – perdita e tristezza, bianco – innocenza e purezza, giallo – gioia e speranza, blu – acqua, cielo, pace e femminilità.
- I papaveri rossi, come elemento da inserire nel ricamo, sono diventati popolari solo all’inizio del XX secolo, perché sono stati sempre visti come un simbolo di morte e dolore. Le camicie nere ricamate in Ucraina sono state tradizionalmente indossate da vedove e uomini anziani.
- Ivan Franko è stato il primo ad abbinare la camicia ricamata ucraina agli abiti quotidiani come lo si può notare su una banconota da 20 gryvni.
- Il maggior numero di persone con camicie ricamate è stato registrato nel 2011 a Rivne ed il fatto è entrato nel Libro dei primati dell’Ucraina.
Per il business riguardante i motivi ucraini nel ricamo, nelle fantasie popolari vintage, nei libri sul folclore ucraino vedi per esempio qui e qui.
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