Anticipare lo stazionamento delle forze di pace?
Non è banale. È segno dei tempi. Ci sono spinte nello spazio pubblico, sommovimenti tra le coscienze, sempre più di frequente qualcosa bolle oltre i governi, i partiti, i sindacati, oltre le rappresentanze istituzionali.
Avendo promosso una raccolta di firme a favore di Radio Free Europe ricevo a mia volta una richiesta di firma accompagnata dal seguente messaggio:
“Il sostanziale cambio di rotta dell’Amministrazione statunitense sull’Ucraina non ci lascia altra scelta se non quella di prendere nuove iniziative. È lo scopo di questo appello alle autorità europee. Sperando di poterla annoverare tra i firmatari, Cordiali saluti…”
Segue l’appello di oltre 600 autorevoli personalità nordamericane ed europee le quali ribadiscono che, per fermare il disegno di Vladimir Putin, la sola possibilità è fornire all’Ucraina le risorse militari necessarie per sconfiggere la Russia.
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Ucraina: l’Europa al momento delle scelte
O l’Europa rimane al traino delle decisioni politiche del presidente Trump prese senza un effettivo coordinamento con gli altri paesi membri della NATO oppure, facendo leva sui suoi punti di forza, l’Europa decide di far valere gli interessi di sicurezza dell’Ucraina e i propri.
Per la maggior parte dei paesi membri della NATO, non può esserci sicurezza in futuro in Europa senza una sconfitta militare netta e indiscutibile della Russia in Ucraina. Questa è la condizione indispensabile e, molto probabilmente, sufficiente per creare le condizioni non per un cambio di regime, che spetterà solo ai russi decidere, ma per sostituire i filo-bellici oggi al potere a Mosca con un gruppo di leader pragmatici, desiderosi di rompere con la politica imperialista perseguita dalle attuali autorità russe.
I paesi europei devono anche prendere atto del rifiuto dell’Amministrazione Trump di integrare l’Ucraina nella NATO e della sua incapacità di formulare una alternativa seria in termini di garanzie di sicurezza per l’Ucraina.
Esortiamo quindi i governi europei, sulla base della richiesta fatta dal presidente americano, ad anticipare lo stazionamento delle forze di pace:
– schierando immediatamente una forza di 30.000 soldati per rafforzare le truppe ucraine incaricate della difesa dei mille km di confine tra Bielorussia e Ucraina, per contenere i rischi di un possibile coinvolgimento diretto della Bielorussia nella guerra;
– predisponendo una forza di 50.000 soldati in grado di rafforzare entro tre mesi le truppe ucraine incaricate della difesa dei confini tra Russia e Ucraina nelle regioni di Sumy e Kharkiv;
– organizzando un contingente di 100.000 soldati preparato, non appena le forze russe si saranno ritirate dall’Ucraina o saranno state sconfitte dall’esercito ucraino, a partecipare a fianco delle forze ucraine alla difesa del confine tra Russia e Ucraina nelle regioni di Luhansk e Donetsk.
Il mandato di queste forze armate europee è limitato alla difesa dei confini internazionali dell’Ucraina, per prevenire o neutralizzare qualsiasi tentativo di incursione o invasione da parte dell’esercito russo. Nell’ambito di questo mandato, queste forze sono integrate nella struttura militare generale dell’Ucraina.
Esortiamo inoltre i governi dei paesi europei a tenersi pronti a compensare qualsiasi interruzione degli aiuti militari americani all’Ucraina”.
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Leggi l’Appello completo e il lungo elenco dei firmatari in italiano: Raddoppiare: una strategia dell’Occidente per l’Ucraina e per l’Occidente stesso
Leggi l’Appello completo e il lungo elenco dei firmatari in polacco: Traktujmy walkę Ukrainy jak własną – ponad 600 liderów apeluje do Zachodu w 3. rocznicę inwazj
I firmatari sono europei ma anche nord e sud americani, canadesi, russi emigrati, georgiani, eccetera. La varietà e autorevolezza dei firmatari è degna di essere analizzata in dettaglio.
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In precedenza leggi:
- Alexandra Brzozowski, EXCLUSIVE: Peacekeeping is a Putin trap, Kallas warns, “Euractiv”, Feb 18, 2025
- The Potential of an EU Peacekeeping Force in Ukraine, Finabel, 12 may 2020