Mettere al riparo i più vulnerabili, fermare chi compie crimini di guerra
Immagine di copertina: Vlada Ralko, Demarcation line.
Come si è giunti all’emissione di mandati d’arresto contro il presidente russo Vladimir Putin e contro la Commissaria per i diritti dei bambini presso l’Ufficio del Presidente della Federazione Russa, Maria Lvova-Belova? Quali sono le gravissime accuse che hanno portato a questa decisione?
Guarda il video con la dichiarazione in inglese del giudice della Corte penale internazionale (ICC, CPI in italiano) Piotr Hofmański relativa a Ukraine: Court issues Warrants for Vladimir Putin & Maria Lvova-Belova. War Crimes, United Nations, 17 March 2023 (Durata 2’).
Il procuratore della Corte penale internazionale Karim AA Khan KC ha dichiarato – sulla base delle prove raccolte e analizzate dai suoi Uffici a seguito di indagini indipendenti, e come confermato dalla Camera preliminare – che vi sono “fondati motivi” per ritenere che il presidente Putin e la Commissaria Lvova-Belova, “abbiano la responsabilità penale” per l’espulsione e il trasferimento illegale in Russia di bambini ucraini delle aree dell’Ucraina invase dalla Federazione Russa.
Al riguardo il procuratore Karim AA Khan KC ha spiegato: “Gli incidenti identificati dai miei uffici includono la deportazione di almeno centinaia di bambini prelevati da orfanotrofi e case di cura per bambini. Molti di questi bambini, sosteniamo, da allora sono stati dati in adozione nella Federazione Russa. La legge è stata modificata nella Federazione Russa, attraverso decreti presidenziali emessi dal presidente Putin, per accelerare il conferimento della cittadinanza russa, rendendone più facile l’adozione da parte delle famiglie russe. Il mio ufficio sostiene che questi atti, tra gli altri, dimostrano l’intenzione di allontanare definitivamente questi bambini dal proprio paese. Al momento di queste deportazioni, i bambini ucraini erano persone protette ai sensi della Quarta Convenzione di Ginevra.
Abbiamo anche sottolineato nella nostra domanda che la maggior parte degli atti in questo modello di deportazioni sono stati compiuti nel contesto degli atti di aggressione commessi dalle forze militari russe contro la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina iniziata nel 2014. (…) Dobbiamo garantire che i responsabili di presunti crimini siano ritenuti responsabili e che i bambini vengano restituiti alle loro famiglie e comunità. Come ho affermato all’epoca, non possiamo permettere che i bambini vengano trattati come se fossero bottino di guerra”.
Ha aggiunto: “Continuerò inoltre a cercare la collaborazione della Federazione Russa in relazione alla situazione in Ucraina (…) Come ho dichiarato a Bucha lo scorso maggio, l’Ucraina è una scena del crimine che comprende un’ampia e complessa gamma di presunti crimini internazionali. Non esiteremo a presentare ulteriori richieste di mandato d’arresto quando le prove lo richiederanno.”
Leggi l’intera sua dichiarazione in inglese qui.
Guarda il video: ICC chief prosecutor on Putin arrest warrant: ‘We followed the evidence’. Chief prosecutor of the International Criminal Court, Karim Khan KC has explained why the body issued an arrest warrant for Vladimir Putin, “Sky news”, 20 marzo 2023 (durata 5’46).
Vedi il commento di Georgi Gotev, The Brief — International pariah, “EURACTIV”, 20 marzo 2023. “Emettere un’accusa contro un capo di Stato in carica durante un conflitto armato non è cosa da poco. Putin è (…) anche il primo leader dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a essere incriminato”.
Per Mosca accusare il presidente Putin di aver commesso un crimine grave e chiedere il suo arresto è “illegale”. Pertanto il Comitato investigativo russo ha aperto un procedimento penale contro il procuratore Karim Ahmad Khan e diversi giudici della Corte penale internazionale. Vedi la notizia Ansa, 20 marzo 2023: Mosca apre un’indagine penale contro il procuratore della Cpi per aver emesso un mandato d’arresto contro Putin.
Intanto è stata istituita la piattaforma ufficiale ucraina Children of war. A coordinare il portale è Daria Gerasymchuk, la Commissaria, autorizzato dal presidente dell’Ucraina, per i diritti dei bambini e la riabilitazione dei bambini. I dati della piattaforma provengono dall’Ufficio del Procuratore Generale, dalla Polizia Nazionale, dal Segretariato del Commissario per i Diritti Umani della Verkhovna Rada.
Vedi infine il recente Rapporto ONU sui crimini di guerra russi in Ucraina, “la voce di New York”, 16 marzo 2023. In proposito leggi il comunicato ONU e guarda la conferenza stampa di presentazione del Rapporto, United Nations Office at Geneva, 16 marzo 2023 (durata 50’20).
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I bambini, vittime oggi come ieri. Dalla “grande carestia” staliniana alle deportazioni putiniane: ne ha scritto ieri Olena Ponomareva.
Immagine: Alla Horska, The man with a sword, 1962-1963.