Non si può annettere un territorio con la forza. Significativa risoluzione ONU
Il 12 ottobre 2022 a New York l’Assemblea Generale dell’Onu ha adottato a larga maggioranza, attraverso una votazione palese e registrata, una non banale risoluzione che, in accordo con la Carta delle Nazioni Unite, condanna chiaramente i “cosiddetti referendum illegali” e la “tentata annessione illegale” da parte della Russia di quattro province dell’Ucraina (Donetsk, Kherson, Luhansk e Zaporozhye). La risoluzione rileva che le regioni ucraine sono occupate dalla Russia a seguito di un’aggressione e che tale annessione viola l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza politica dell’Ucraina. La risoluzione, dunque, condanna l’annessione che non è valida ai sensi del diritto internazionale e come tale non è riconosciuta dalla maggioranza dei paesi al mondo.
I Paesi hanno così votato: 143 a favore, 5 contrari, 35 astenuti.
I 5 Paesi che hanno votato contro la risoluzione dell’Assemblea Generale Onu sono, oltre alla Russia, Bielorussia, Corea del Nord (Repubblica Popolare Democratica di Corea), Nicaragua, Siria.
I 35 Paesi che si sono astenuti sono, oltre a Cina, India, Pakistan, molte nazioni africane (dal Sud Africa all’Algeria), asiatiche (Armenia, Kazakhstan, Kirghizistan, Mongolia, Tagikistan, Uzbekistan), del sudest asiatico (Sri Lanka, Thailandia, Vietnam), sudamericane (Cuba, Bolivia).
- Vedi il comunicato ONU.
- Vedi il video della seduta dell’Assemblea Generale dell’Onu.
- Vedi altri documenti ONU sulla guerra della Russia in Ucraina.
- Vedi il focus ONU sull’Ucraina https://news.un.org/en/focus/ukraine.
- L’ONU può fermare la guerra? Articolata la risposta.
- Per la mappa delle varie presenze e attività ONU in Ucraina vedi.
L’ISPI così titola il suo commento: Un voto contro Mosca? La votazione – un vero e proprio test sull’isolamento di Mosca – ha in sostanza confermato “il silenzio assordante di chi ha preferito astenersi” a dispetto di tutti gli orrori perpetrati in 7 mesi di guerra. Ma vi sono alcune novità. Rispetto alla votazione di marzo scorso nella quale l’operato della Russia era criticato da 141 Paesi, a condannare i referendum russi di annessione sono ora 143 Paesi: alla lista “si sono aggiunti anche Bangladesh, Iraq e Marocco, mentre Gibuti, che ospita l’unica base militare cinese in Africa e che a marzo aveva votato favorevolmente, ha scelto di non esprimersi”. Ma il “colpo più duro per il Cremlino è che tra gli astenuti figurino le ex Repubbliche centrasiatiche (Kazakhstan, Uzbekistan, Tajikistan, Kirghizistan, Turkmenistan), mentre la Serbia, principale alleato russo in Europa, si è unita al voto di condanna”.
A questo risultato si è giunti anche per l’intensa attività di lobbying a favore della risoluzione svolta dai rappresentanti occidentali che hanno evidenziato quanto Mosca stia minando le fondamenta dell’ONU violando la sovranità di un altro Paese. Come ha dichiarato Linda Thomas-Greenfield, ambasciatrice statunitense alle Nazioni Unite: “Oggi è la Russia a invadere l’Ucraina, ma domani potrebbe essere un’altra nazione a veder violato il proprio territorio (…) Potreste essere voi. Potreste essere le prossime vittime”.
Da segnalare l’aumento di quanti chiedono di spogliare la Russia del suo potere di veto all’ONU per aver invaso l’Ucraina. Ma d’altro canto assai diffuso per esempio in Africa (ma non solo) è il punto di vista espresso dall’ambasciatore della Repubblica Democratica del Congo all’ONU Georges Nzongola-Ntalaja che “ha deplorato i «doppi standard» dell’Occidente. «Sosteniamo l’Ucraina – ha detto – e vogliamo vedere la fine della guerra. Ma vorremmo che la comunità internazionale intraprendesse azioni simili contro altre situazioni nel mondo in cui i paesi vengono invasi e occupati»”.
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[…] ascesa i partiti e movimenti che vorrebbero tirare ciascuno la coperta a sé. Nel frattempo, mentre all’ONU si condanna a grande maggioranza le annessioni della Russia in terra Ucraina, aumentano i Paesi, Italia […]