Una narrazione storica vicina alle realtà territoriali
Alberto Basciani, L’impero nei Balcani. L’occupazione italiana dell’Albania 1939-1943, Viella, 2022
Dalla scheda dell’Editore: “All’alba del 7 aprile 1939 l’Italia diede avvio a un’operazione militare che nel giro di pochissimo tempo si concluse con l’occupazione dell’intera Albania mascherata sotto la formula dell’Unione delle due Corone. Si trattò del compimento della politica balcanica del regime e dell’ultimo significativo successo segnato dell’imperialismo fascista. Attraverso lo spoglio di materiale inedito proveniente da archivi italiani e stranieri, il volume ripercorre i quattro complessi anni di sofferta egemonia italiana oltre l’Adriatico. Al di là dei personalismi di alcuni gerarchi – Galeazzo Ciano soprattutto – l’impresa si iscrisse in pieno nell’ideale di potenza, di dominio e di superiorità razziale vagheggiati dal fascismo che non si limitavano all’Africa e al Mediterraneo orientale ma abbracciavano anche territori e popolazioni europei”.
Indice
- Introduzione
- 1. L’Albania nella comunità imperiale fascista. Occupazione militare e unione con l’Italia
- 1. Le premesse politiche dell’aggressione
- 2. L’occupazione
- 3. L’Italia in Albania
- 4. Il Regno d’Albania
- 2. Consolidare la conquista (aprile 1939 – giugno 1940)
- 1. La repressione esterna
- 2. L’italianizzazione dell’Albania
- 3. La repressione interna
- 4. Prime crepe. Malcontento studentesco e fuoriuscitismo
- 3. La fondazione dell’Albania italiana
- 1. Costruire la modernità oltre Adriatico. La nuova Tirana e le altre città
- 2. La modernità fascista tra integrazione economica e opere pubbliche
- 3. L’Albania tra cultura italiana e propaganda
- 4. Italiani e albanesi
- 4. La crepa nel potere italiano. Tra guerra alla Grecia e Grande Albania (1940-1941)
- 1. L’aggressione alla Grecia e la guerra in Albania
- 2. Primavera di svolta. Distruzione della Jugoslavia, sconfitta greca e Grande Albania
- 3. L’abolizione del SSAA e il governo di Mustafà Kruja
- 5. 1942. Un anno difficile
- 1. L’avvio del governo Kruja e l’agitazione antitaliana nelle scuole
- 2. Gli italiani e il movimento comunista albanese
- 3. Degrado economico e insoddisfazione sociale
- 4. L’inizio della fine: autunno 1942
- 6. Lo sfascio del 1943: la fine della presenza italiana in Albania
- 1. Il ritorno dei bey e la persistenza dell’anarchia
- 2. Cambio al vertice della Luogotenenza. L’addio di Jacomoni e la breve stagione del generale Pariani
- 3. Gli ultimi mesi e la fine dell’Unione
- Conclusioni
- Archivi e bibliografia
- Indice dei nomi
Vedi l’intervista sul libro ad Alberto Basciani su Letture.org: “La propaganda fascista presentò l’occupazione, tanto all’opinione pubblica italiana che mondiale, come una sorta di operazione di polizia volta a restaurare l’ordine e il buongoverno nel Paese vicino soggiogato dal malaffare di re Zog e della sua cricca (…) Con questo volume ho cercato di strappare quel velo di superficialità che per anni, e i più vari motivi, era stato steso attorno all’impresa dell’aprile 1939 e cercare di collegarla sia agli studi nel frattempo giunti sulla presenza italiana nei Balcani durante la Seconda guerra mondiale sia, ripeto, al complesso della politica estera fascista e, vorrei dire, alla visione nei confronti del resto del mondo nutrita dai vertici dello stato fascista. Il mio volume non ha chiuso il cerchio, credo piuttosto che il cantiere sia ancora aperto e mi aspetto negli anni a venire nuove prove e nuovi risultati magari anche in un più stretto rapporto con gli storici locali”.
Fonte immagine, 8 aprile 1939.
Vedi l’intervista di Anna Lattanzi del 4 Novembre 2022 su “Albania Letteraria”. “In questo modo venivano gettate le premesse per un ulteriore allargamento della propria sfera d’influenza sia verso il Sud-est dell’Europa che verso il Mediterraneo orientale, prova ne sia l’enorme allarme che la conquista dell’Albania provocò non solo in tutte le capitali balcaniche ma anche in Medio Oriente a cominciare dall’Egitto (…) l’Albania fu dominata dall’Italia pronta a farne una sorta di testa di ponte per ulteriori balzi in avanti nel Sud-est dell’Europa (…) Paradossalmente il lascito più grande e importante dei quattro anni di presenza italiana in terra albanese fu la definitiva nascita (o almeno consolidamento) della nazione albanese. Un Paese prima di allora diviso in clan, dominato dai bey con una difficile identità nazionale a causa del lascito imperiale ottomano, della divisione della popolazione tra tre religioni trovò nell’opposizione agli italiani il denominatore comune per farsi finalmente nazione (…) quanto pensa possa influire sull’evoluzione socio-politica dei Balcani, il conflitto che coinvolge l’Ucraina e la Russia? Molto. La guerra di aggressione russa contro l’Ucraina è una lezione importante per tutti gli stati dell’Europa orientale, dimostra che determinate acquisizioni: democrazia, mercato, libertà di movimento, ecc. non possono mai dirsi del tutto scontate ma vanno preservate attraverso un continuo consolidamento delle strutture interne e dei rapporti internazionali. Per molti, inoltre, questa guerra confermerà consolidati pregiudizi antirussi.”
Fonte prima immagine e seconda immagine
Alberto Basciani è professore ordinario di Storia dell’Europa orientale presso l’Università Roma Tre dove dirige il Centro interdipartimentale di ricerca sull’Europa orientale, la Russia e l’Eurasia. Si occupa prevalentemente di storia politica e di modernizzazione dei paesi balcanici negli anni tra le due guerre mondiali. Le sue due ultime monografie sono:
- con Egidio Ivetic, Italia e Balcani. Storia di una prossimità (Il Mulino, 2021). Dalla scheda dell’Editore: “Sono le regioni storiche d’Europa a fare la vera storia d’Europa. Eppure, quasi di regola, nelle grandi sintesi come nella manualistica si propone un’idea astratta del passato europeo, fatta di luoghi, avvenimenti e personaggi scontati, in una narrazione lontana dalle realtà territoriali. Questo volume parte dal presupposto che Italia e Balcani sono due riconoscibili regioni storiche europee. La seconda è ormai codificata come tale; la prima, l’Italia, è concepita ancora secondo un canone storico nazionale, meno come territorialità a sé in Europa, e ancor meno come centro del Mediterraneo. La vicinanza geografica tra Italia e Balcani sta alla base di una prossimità storica che non è stata ancora considerata dalla storiografia e che qui si propone sia come oggetto di studio sia come modo alternativo di leggere la storia d’Europa”.
- L’Illusione della modernità. Il Sud-est dell’Europa tra le due guerre mondiali (Rubbettino, 2016). Dalla scheda dell’Editore: “Il volume è nato con l’ambizione di presentare i tratti più specifici e le principali linee di sviluppo politico, economico e sociale che caratterizzarono i cosiddetti Paesi balcanici nel corso del ventennio interbellico da una prospettiva differente da quella della sola storia politica. Infatti l’epoca che delimita i limiti temporali del volume non può essere considerata solo come un periodo di attesa, per lo più passiva, della Seconda guerra mondiale e delle dittature comuniste imposte dall’Urss. Si trattò, piuttosto, di una stagione sicuramente tormentata ma altrettanto certamente segnata da interessanti fermenti culturali, da pulsioni di crescita economica, tentativi di mettere in atto trasformazioni sociali di più ampia portata rispetto al passato, impulsi a costruire realtà urbane e rurali diverse: più dinamiche e moderne. Si può parlare, nel complesso, di un generale movimento di cambiamento teso, sia pur non sempre in maniera consapevole e coerente, a inserire e amalgamare le società, le culture e le economie del Sud-est dell’Europa con il resto del continente. La cortina di ferro fece scendere il sipario su quelle vicende. Questo volume, dunque, è scaturito dalla pretesa di tracciare una sorta di bilancio di un’epoca che a giudizio dell’Autore ha segnato, sia pur con tutte le contraddizioni e le incertezze del caso, non solo il primo vero tentativo di portare la modernità in questa periferia d’Europa, ma anche quello di tornare a legare Occidente e Oriente”.
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[…] vista completamente diversi tra di loro. Il primo è la mia recente monografia: Alberto Basciani, L’impero nei Balcani. L’occupazione italiana dell’Albania (1939-1943) edito nel 2022 da Viella, e il secondo è l’ultimo romanzo di Diego Zandel, Eredità […]