Una storia, quante storie
Immagine di copertina: Historia Polski. Graficzne karty pracy dla klasy 7, Wir, dettaglio della copertina.
Daniele Stasi, Polonia restituta. Nazionalismo e riconquista della sovranità polacca, il Mulino, 2022
Dalla scheda dell’Editore: “In questo volume Daniele Stasi offre un’analisi storica del nazionalismo polacco, in particolare nel periodo che va dagli inizi del Novecento al colpo di Stato del 1926, in ordine a due questioni fondamentali: l’incompatibilità del nazionalismo con il pluralismo parlamentare e lo sbocco sciovinista sul piano della politica interna e internazionale. Nel movimento nazionalista polacco si confrontano due correnti principali, con posizioni ideologiche differenti su temi quali l’eredità politica dell’Ottocento (in particolare del romanticismo e della tradizione irredentista), il coinvolgimento delle masse (e delle minoranze etniche) nella ricostruzione dell’identità nazionale, il confronto col socialismo e l’assetto istituzionale del nuovo Stato. Józef Piłsudski, rappresentante del nazionalismo civico, svolgerà un ruolo politico di primaria importanza durante la Seconda Repubblica, mentre Roman Dmowski, figura di primo piano del nazionalismo etnico, autore di opere dal forte accento antisemita, sarà chiamato a ricoprire importanti incarichi diplomatici alla fine della Prima guerra mondiale e assumerà, per un lungo periodo, la guida del partito contrapposto a Piłsudski”.
Daniele Stasi è professore ordinario di Storia delle dottrine politiche all’Università di Foggia. Ha svolto attività di ricerca e di docenza in alcune università e istituti di ricerca europei (Istituto Max Planck di Francoforte sul Meno, Dublino, Aberdeen, Paisley-Glasgow, Presov, Lublino, Rzeszów). È stato Visiting Professor all’Università Luiss «Guido Carli» e all’Università di Varsavia. Tra i suoi lavori ricordiamo: Thomas Hobbes. Teoria politica e modernità (2007), Le origini del nazionalismo in Polonia (2018), Liberalismo e idea di nazione in Pasquale Stanislao Mancini (2019).
L’autore aveva indagato in un saggio precedente le origini del nazionalismo polacco, ricostruendone “le radici, la matrice ideologica e le diverse espressioni contrastanti con la democrazia moderna”, e illustrando “i rapporti della corrente nazionalista, che darà vita al partito di Democrazia Nazionale (Endecja) alla fine del XIX secolo, con la tradizione della democrazia nobiliare prima della Grande Spartizione di fine Settecento, e con le culture politiche sviluppatesi nel corso dell’Ottocento in Polonia”. Adesso, in Polonia restituta. Nazionalismo e riconquista della sovranità polacca, Daniele Stasi riprende e sviluppa ulteriormente la sua ricostruzione del pensiero politico polacco articolando il suo nuovo libro sin dal titolo sui concetti chiave di nazione/nazionalismo e di sovranità, concetti attorno ai quali ruotano altri termini di riferimento come indipendenza, patriottismo, democrazia, conservatorismo, autoritarismo, militarismo, elitarismo e altri ancora. E’ una rilettura politica specialistica che da una Polonia spartita e sparita, quindi solo bramata e fantasticata, arriva alle dure realtà di uno Stato ricostruito da nuove generazioni di polacchi e in nuove frontiere, uno Stato via via sempre meno democratico e parlamentare, al contrario sempre più autoritario, fin troppo, e ciò fino al periodo che precede lo scoppio della Seconda guerra mondiale.
Il libro è diviso in cinque parti, ma la periodizzazione è di fatto tripartita: c’è il lungo periodo prima della riconquista dell’indipendenza nazionale suddiviso in due tappe; poi il momento capitale della riconquista che accade come esito imprevisto della Prima guerra mondiale; infine il ventennio dopo la riconquista dell’indipendenza nazionale, anch’esso suddiviso in due fasi.
- Dall’idealismo romantico al realismo nazionalista: tra varie culture politiche, vari nazionalismi e patriottismi.
- Questione nazionale, masse ed élite. Si combatte per la questione polacca ma si è combattuti tra desiderio di insorgere e realismo dei compromessi, tra vecchie e nuove culture e soluzioni politiche, tra impostazioni tradizionali e altre del tutto inedite (come l’emergere del socialismo e del comunismo).
- III.La Grande Guerra e la riconquista dell’indipendenza nazionale: un periodo di accentuate divisioni, polarizzazioni, spinte contrastanti, lotte.
- IV.La Repubblica dei partiti e la stabilizzazione costituzionale. La ricostituzione dello Stato polacco si rileva ardua impresa. Tre grandi questioni: la Costituzione e il regime politico; i confini del nuovo Stato e i rapporti con i paesi vicini; la coesione nazionale e la pluralità dei sentimenti di appartenenza.
- Verso lo Stato autoritario: l’involuzione interna, l’allontanamento dai modelli liberal-democratici in un contesto internazionale di irrisolti nodi ereditati dagli esiti della Prima guerra mondiale e di crescente violenza e contrapposizione tra Stati, il colpo di Stato del maggio 1926.
Vedi il Sommario in dettaglio.
Vedi l’intervista in polacco a Daniele Stasi di Agnieszka Zakrzewicz, Polski nacjonalizm po włosku per “Dziennik Trybuna”, 3 giugno 2022
Vedi la recensione di Riccardo Cavallo per “Micromega”, 5 Luglio 2022.
Vedi la discussione sul libro che si è tenuta il 22 settembre 2022 presso l’Istituto Nazionale Ferruccio Parri tra Ferruccio Capelli, Cristina Carpinelli, Vittorio Emanuele Parsi e Daniele Stasi (durata 1 ora e 25’).
Vedi la presentazione del libro e il relativo dibattito dal titolo Nazionalismo e neonazionalismo in Polonia, organizzato a Roma il 23 novembre 2022 da Fondazione Lelio e Lisli Basso, Onlus e Fondazione Pietro Nenni e Unione Italiana del Lavoro (durata 1 ora e 53’). Sono intervenuti: Maria Anna Lerario (giornalista), Franco Ippolito (presidente della Fondazione Lelio e Lisli Basso), Antonio Tedesco (direttore scientifico della Fondazione Pietro Nenni), Daniele Stasi (professore associato di Storia delle Dottrine Politiche all’Università di Foggia), Aldo Amati (ambasciatore), Enzo Moavero Milanesi (professore di Diritto dell’Unione europea alla Luiss Guido Carli di Roma), Cesare Salvi (professore di Diritto civile della globalizzazione all’Università Roma Tre), Roberto Campo (presidente dell’Istituto Studi Sindacali Italo Viglianesi, Unione Italiana del Lavoro).
Vedi la discussione sul libro che si è tenuta il 12 dicembre 2022 presso la Casa della Cultura di Milano, tra Alberto Martinelli, Antonella Salomoni e Daniele Stasi (durata 1 ora e 01’).
Vedi l’intervista a Daniele Stasi di Agata Pachucy per “Gazzetta Italia”, 7 gennaio 2023.
Vedi l’intervista a Daniele Stasi per “letture.org”.
Alessandro Ajres, Storia della Polonia. Dal 1918 a oggi, Morcelliana Scholé, 2023.
Dalla scheda dell’Editore: “L’ultimo secolo ha visto la rinascita di una nazione polacca indipendente, costretta a confrontarsi con i potenti Stati ai suoi confini, Germania e Russia. Dopo il devastante secondo conflitto mondiale e lo sterminio della sua numerosa comunità ebraica, la Polonia orbita nell’area di influenza sovietica durante la Guerra fredda per poi avvicinarsi, negli anni successivi alla caduta del Muro di Berlino, alle istituzioni europee e all’Alleanza atlantica, diventandone un baluardo in un’area di confine sempre più delicata e strategica. Mentre proseguono i conflitti con l’Unione europea in materia di libertà e diritti civili, la guerra tra Russia e Ucraina consegna alla Polonia un ruolo fondamentale nelle dinamiche geopolitiche europee. Il modo in cui Varsavia lo interpreterà sarà decisivo per la pace globale e la democrazia nel nostro continente”.
Altra scheda dell’Editore: “Lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, il 24 febbraio del 2022, ha rimesso la Polonia al centro dell’Europa e della storia. Questo libro, che parte dalla conclusione della Prima guerra mondiale, racconta come – dopo la caduta del Muro – la Polonia si sia riavvicinata all’Europa e ai valori di cui ha sempre condiviso la sostanza, recuperando la propria centralità anche come soggetto attivo degli eventi storici. Le tappe essenziali della sua storia contemporanea sono state l’ingresso nell’UE (2004) e la accoglienza dei profughi ucraini. Oggi alternanze politiche e battaglie civili attraversano il Paese, rigettandolo a volte nella ‘cattiva luce’ di un tempo per quanto riguarda la tutela della libertà e dei diritti”.
Alessandro Ajres è ricercatore all’Università di Bari, dove insegna Lingua polacca. Si occupa principalmente di letteratura e storia polacca moderna e contemporanea, cui ha dedicato diverse pubblicazioni. Tra queste ricordiamo: Aborto senza frontiere. Il movimento polacco e i suoi modelli (Rosenberg & Sellier, 2022). Collabora con varie testate giornalistiche, tra cui: «Domani», «Linkiesta», «Vanity Fair», «East Journal», «QCode Magazine», per le quali racconta l’attualità politica polacca.
Il libro è diviso in sei parti, con una periodizzazione di taglio politico in un ripercorrere la storia polacca dell’ultimo secolo con lo sguardo del presente, donde la linearità dell’impostazione determinata dalla consapevolezza del percorso fatto per arrivare all’oggi.
1 – La seconda repubblica polacca: dalla rinascita dello Stato polacco dopo la Prima guerra mondiale fino alla rivolta del ghetto di Varsavia del 1943 e all’insurrezione di Varsavia del 1944.
2 – La Polonia sotto il comunismo: dalla fine della Seconda guerra mondiale fino a Solidarność (agosto 1980) e all’introduzione della legge marziale (1981).
3 – Verso la terza repubblica polacca, ovvero – anche se a quel tempo nessuno poteva immaginare che quello sarebbe stato il percorso degli anni 1980 e il suo esito – dalla legge marziale fino alla Tavola rotonda tra potere e opposizione e alle successive prime elezioni semilibere dal dopoguerra (1989) – sia detto per inciso: scrivere “verso la terza repubblica polacca” è un titolo col senno del poi, è indicare una direzione di marcia alla luce di come sono andate effettivamente le cose. Invece, fino alla primavera del 1989 la Polonia era “dentro” il sistema della PRL, “dentro” il blocco sovietico, “dentro” logiche di Guerra fredda. Un “terza repubblica” non era né pensata né pensabile. In tale prospettiva il titolo di questo capitolo in particolare stride col titolo del libro (“Storia della Polonia”), a meno che per “storia” non si intenda “racconto”, “sguardo”.
4 – La trasformazione del sistema polacco: dal governo Mazowiecki (1989), primo governo non-comunista dal dopoguerra, alle elezioni parlamentari del 1993, quindi alle elezioni presidenziali del 1995.
5 – Dall’ingresso nella Nato (1999) all’Unione Europea (2004), passando per il referendum sull’adesione della Polonia all’Unione europea (2003), e poi l’urto della tragedia di Smolensk (2010) e le sue ripercussioni, in una Polonia scandita da nodali elezioni e cruciali alternanze di governo.
6 – Il governo della destra, dal 2015 ad oggi, con capitoli finali dedicati alle frizioni con l’Unione Europea, alla battaglia sui migranti e alle tensioni ad Est.
Vedi il Sommario in dettaglio.
Vedi la recensione di Matteo Zola, Storia della Polonia, un libro di Alessandro Ajres che spiega il passato per capire il presente, “East Journal”, 18 Aprile 2023.
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