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Paolo Morawski
15 Marzo 2023
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La Polonia e la guerra d’Ucraina

Approcci geopolitici e geostorici della rivista “Limes”

di Paolo Morawski

E’ appena uscito nelle edicole/librerie il nuovo numero (2/23) di “Limes. Rivista italiana di geopolitica” interamente dedicato alla Polonia. Si intitola La Polonia imperiale. 

Dalla presentazione: “Il secondo numero di Limes del 2023 è dedicato alla Polonia, paese che sta svolgendo un ruolo chiave nella guerra scatenata dalla Russia e che da tale ruolo si appresta verosimilmente a trarre tangibili, duraturi benefici. Il conflitto in Ucraina eleva infatti lo status geopolitico di Varsavia, accentuando lo spostamento verso nord-est del baricentro strategico europeo. Complici lo smarrimento tedesco, l’affanno degli altri paesi tradizionalmente filorussi (Italia inclusa) e il futuro allargamento della Nato a Svezia e Finlandia”. 

“La funzione diligente, efficiente e determinata di retroterra logistico e campione politico della resistenza ucraina alla Russia svolta fin dall’inizio delle ostilità accresce agli occhi degli Stati Uniti utilità e affidabilità della “potenza dell’Est”. Ruolo in parte svolto fin dal 2014-15 (presa della Crimea) e più in generale dalla stagione delle “rivoluzioni colorate”. La Polonia non fa mistero di voler uscire dal conflitto confermata nel ruolo di principale bastione baltico della Nato contro un ritrovato nemico russo (che per i polacchi non ha mai smesso di essere tale), forte dell’attuale riarmo e dell’auspicata installazione di basi americane permanenti sul suo territorio. L’inclusione “di fatto” dell’Ucraina nell’Alleanza Atlantica concorre a delineare come possibile questo esito, fornendo profondità strategica all’infrastrutturazione e al consolidamento del Trimarium, il progetto regionale imperniato sulla centralità polacca nel triangolo Mar Baltico-Mar Nero-Mare Adriatico”. 

“Cosa comporta questo per il futuro dello Stato polacco? Quali le conseguenze per gli equilibri dell’Unione Europea? In che modo il recupero di una centralità strategica, a oltre due secoli dalla fine della Confederazione polacco-lituana – culmine della dimensione imperiale polacca – e dopo le dolorose spartizioni che ne sono seguite, cambia la geopolitica regionale e i rapporti con gli Stati Uniti, potenza di riferimento? Quale, non da ultimo, l’impatto sui futuri rapporti con Mosca?”

SOMMARIO

Varsavia non è sulla Luna – Editoriale del numero di Limes 2/23, La Polonia imperiale. Guarda anche la video presentazione di Lucio Caracciolo su “MappaMundi”: La Polonia imperiale, la nuova stella europea dell’America, con Alfonso Desiderio 

LA DIFFIDENZA DI VARSAVIA PER BERLINO PASSA DA MOSCA – La questione russa resta al centro del tira e molla con la Germania. Contro il paternalismo economico tedesco, la Polonia resuscita il fantasma di un passato irrisolto e gioca la carta di un futuro europeo a trazione centro-orientale. Ucraina inclusa – Michał Wojtyło

PERCHÉ LA POLONIA CHIEDE RIPARAZIONI DI GUERRA ALLA GERMANIA – Traduciamo e pubblichiamo alcuni estratti dal documento con cui Varsavia ha formalmente chiesto a Berlino 1.300 miliardi di euro come risarcimento per le perdite subite a causa dell’occupazione nazista. Richiesta respinta dai tedeschi – Agnese Rossi 

QUEL CHE I SOLDI NON COMPRANO – La richiesta polacca di riparazioni alla Germania non è solo mossa elettorale, ma soprattutto volontà di chiudere un conto aperto. Le fasi storiche della disputa. Il ruolo di Schröder e Merkel. La profezia di Brzezinski. In ballo c’è il ruolo tedesco in Europa – Marek Cichocki

L’ASCESA DI VARSAVIA INQUIETA BERLINO – La Germania teme che commerci floridi e proclamate ‘svolte’ non bastino a riguadagnarsi la fiducia dei polacchi, intaccata da decenni di politica filorussa tedesca. Le conseguenze della guerra sulla relazione bilaterale. Il nodo della non strategia germanica – Kai-Olaf Lang

COME I POLACCHI LEGGONO LA RUSSIA – La russofobia polacca non è categoria dell’anima, ma reazione concreta e razionale alla condotta di Mosca. Il mito dell’interdipendenza economica e il peso della storia. La sindrome moscovita dell’arto fantasma continua a produrre mostri – Ernest Wyciszkiewicz

LA POLONIA AMERICANA È IL CUNEO TRA NOI RUSSI E L’EUROPA – Negli ultimi anni Varsavia ha sabotato scientemente i rapporti russo-europei, eccitando la russofobia dell’Est e vellicando l’atlantismo di Washington. L’uso dei miti storici. L’occasione mancata del reset e l’imperitura logica di Lord Ismay. Ripartire dall’Ucraina? – Dmitrij Oficerov-Bel’skij

È PERCHÉ CONOSCIAMO LA RUSSIA CHE LA TEMIAMO – Secoli di lotte spingono Varsavia a diffidare dei russi. Il fatale espansionismo del Regno polacco in Rutenia. La pugnalata del patto Molotov-Ribbentrop. L’irriducibile estraneità del sovietismo, figlio del bolscevismo apostata. La speranza è la ‘gente comune’ – Miłosz J. Cordes

QUANTO CONTA LA POLONIA IN AMERICA – Varsavia punta più sull’alleanza con la casta imperiale washingtoniana che sugli 8 milioni di polacco-americani. L’eredità di Brzezinski. Dove divergono gli interessi su Russia e Ucraina. Rubinstein e la contestazione dell’ordine di Jalta – Federico Petroni  

USA-POLONIA, DUE CUORI E UNA CASERMA – Varsavia vuole cementarsi bastione orientale della Nato, integrando il suo esercito con quello americano per rendersi insostituibile. Washington ne condivide obiettivi e visioni, su tutti il pericolo russo e l’inaffidabilità di tedeschi e altri europei. L’intesa durerà – Reuben F. Johnson

CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE – Vista da Varsavia, l’Ucraina è già nella Nato e nella Ue. Ne consegue che la Polonia e i suoi vicini non sono più Est, ma Centro di una un’Europa saldamente filo-atlantica. La profezia (inascoltata) del 1977. La guerra come svolta nelle relazioni con Kiev – Paolo Morawski

PENSIERI MOSSI DALL’AMBIZIONE. L’OCCIDENTE E LA GUERRA IN UCRAINA – L’universalismo morale degli Stati Uniti produce l’opposto di quel che proclama. Tre moniti profetici: Bush padre a Kiev sul ‘nazionalismo suicida basato sull’odio etnico’; Kennan contro la Nato allargata; Kissinger contro l’ucrainizzazione dei russofoni – John Florio

COSÌ VARSAVIA SI PREPARA A COMBATTERE LA GUERRA VERA – La Polonia riarma per non rivivere l’incubo strategico della seconda guerra mondiale. Come cambiano le Forze armate dopo il 24 febbraio 2022. La minaccia russa e il sostegno all’Ucraina. La relazione speciale con gli Stati Uniti, gli accordi con la Corea del Sud – Wojciech Lorenz

La Polonia in armi – Appendice all’articolo “Così Varsavia si prepara a fare la guerra”, Limes 2/23, La Polonia imperiale – a cura di Mirko Campochiari

RUSSI FUORI, UCRAINI DENTRO, FRANCESI SOTTO E TEDESCHI AFFIANCO. LEUROPA SECONDO VARSAVIA – La Polonia auspica la piena sconfitta di Mosca, per estromettere Putin e favorire una – difficile – transizione democratica. La delusione della Zeitenwende. Le speranze di un ritorno di Londra nella Ue. Messaggio a Parigi: la garanzia americana non si tocca – Łukasz Maślanka

LA POLONIA ALZA LA CORTINA D’ACCIAIO – Perché Varsavia costruisce barriere ai confini con Bielorussia e Kaliningrad. All’origine del mito della grande protettrice della cristianità. Da Władysław il Breve a Solidarność. L’uso interno della crisi migratoria. Il protagonismo sul fianco orientale della Nato – Kacper Wańczyk

LA POLITICA POLACCA NON È QUEL CHE SEMBRA – Il fenomeno Kaczyński è la reazione a trent’anni di ultraliberismo che hanno cambiato volto alla Polonia, con costi sociali enormi. La favola di Solidarnošč. Il ruolo dell’intelligencija e gli errori dei post-comunisti. La guerra d’Ucraina come occasione per fare pace con Bruxelles – Marceli Sommer

ATLANTE STORICO-GEOPOLITICO DELLA GRANDE MARTIRE D’EUROPA – Varsavia riscopre la sua storia. La Polonia jagellonica come mito fondativo. Il trauma delle tre spartizioni settecentesche. Il nazionalismo antitedesco di Dmowski e il progetto imperiale di Piłsudski. La quarta spartizione (1939-45), il dominio sovietico e la fase risorgimentale – Giuseppe De Ruvo, Giulia Gigante

JOSEPH CONRAD, SCRITTORE DEL LIMES POLACCO – La parabola avventurosa del grande autore inglese, di nobili quanto ascose origini polacche. Il ceppo degli aristocratici di confine, pronti a morire per la patria. Le scorribande per mare. Perché non si sentiva slavo e detestava i romanzi russi – Richard Ambrosini

L’EUROPA CENTRALE VUOLE LO STATO ETNICO – La mappa etnopolitica centro-europea svela la cogenza del criterio linguistico e religioso nella definizione delle comunità nazionali. L’autoritarismo xenofobico come espressione di sovranità. Il revival delle barriere di confine. Israele, maestro e discepolo – Tomasz Kamusella

LA CHIESA POLACCA AFFONDA – Sconfitto il comunismo, in Polonia il cattolicesimo sta perdendo il confronto con la modernità. Il lascito avvelenato di Wyszyński, stratega della sopravvivenza. La metamorfosi di Wojtyła, campione del conservatorismo reticente. L’inascoltato allarme di Martini – Stanisław Obirek

POLONIA, UCRAINA, RUSSIA E L’AUTOCOSCIENZA D’EUROPA – Polacchi e russi hanno sempre rivendicato il loro primato all’interno delle ‘due Slavie’. L’Ucraina come posta in gioco massima della lotta per la supremazia. Il ‘complesso polacco’ di Dostoevskij e la lezione antirussa di Marx. Putin sta esportando l’autoritarismo in Occidente – Luigi Marinelli

LEOPOLI È OVUNQUE – L’antica capitale galiziana come archetipo di identità e indipendenza polacche, simbolo di resistenza e àncora per la diaspora. Il passato vivace e multietnico. Il destino nelle spartizioni. La sovietizzazione fallita e i ‘turbamenti’ post-1991 – Stefan Bielański

LA STORIA SECONDO LUKAŠĖNKA – La Bielorussia rilegge il suo passato in chiave filorussa e antipolacca, per allinearlo agli attuali imperativi geostrategici. La riscrittura dei testi scolastici. Il ruolo di simboli e festività. L’assenso alla guerra ucraina è la cambiale del bat’ka a Putin per l’appoggio nel 2020 – Pietro Figuera  

IL TRIMARIUM SERVE A VARSAVIA PER CONTARE A WASHINGTON – L’Iniziativa dei Tre Mari aggiorna le ambizioni della Seconda Repubblica Polacca in chiave filo-Usa. Dodici Stati dell’Europa centro-orientale partecipano al progetto infrastrutturale, economico e geopolitico che disegna la prima linea di contenimento della Russia – Giulia Gigante

La Croazia come snodo dei Tre Mari: volontà di Washington, colpo basso per Mosca – Appendice all’articolo “Il Trimarium serve a Varsavia per contare a Washington”, Limes 2/23 La Polonia imperiale – a cura di Mauro Manzin

‘Contro Mosca e Pechino, il nostro Trimarium non può prescindere da Washington’ – Conversazione con Przemysław Piotr Żurawski vel Grajewski, consigliere del ministro degli Esteri polacco – a cura di Giulia Gigante

SE IL TRIMARIUM EMARGINA L’ITALIA – Lo squilibrio a est delle reti Ten-T per effetto della guerra ucraina mette al centro Polonia e Stati limitrofi, penalizzando il nostro Nord. Rischi e opportunità del corridoio Baltico-Nero-Egeo. L’urgenza di una strategia nazionale per l’Adriatico – Rudy Calligaro

POLACCHI D’ITALIA, L’ITALIA S’È DESTA – Dal Risorgimento alla Liberazione, la ‘fratellanza d’armi’ polacco-italiana cantata anche da Mameli è storia intensa ma dimenticata. I legionari di Dąbrowski. Il contributo ai moti mazziniani. Il mito di Nullo e le imprese di Anders nel 1944-45 – Lorenzo Noto 

Roma liberata da polacchi. Il generale Andres e la battaglia di Montecassino – Appendice all’articolo «Polacchi d’Italia, l’Italia s’è desta», Limes 2/23 La Polonia imperiale – a cura di Guglielmo Gallone

La storia in carte – Le carte storiche del numero di Limes 2/23, La Polonia imperiale – a cura di Edoardo Boria

Non entro nel merito dell’ultimo numero La Polonia imperiale dovendolo ancora leggere nella sua interezza e avendo io stesso contribuito a questo numero con un articolo. Nel quale sottolineo, tra l’altro, il fatto che ci sono almeno due concetti chiave – “solidarietà” e “colonialismo” – che possono efficacemente aiutarci a capire come i polacchi vivono questa guerra. La Polonia nel suo complesso sta dispiegando una enorme, generosa, diffusa e spontanea solidarietà nei confronti degli ucraini ben sapendo, per propria esperienza storica, che essi sono vittime di una guerra (neo)coloniale lanciata da Mosca contro Kiev. 

Per inciso, sulla “guerra (neo)coloniale” di Mosca poli-logo intende tornare a ragionare in maniera più approfondita. Vedi intanto qui (Nona Mikhelidze) e anche qui  (Timothy Snider) e inoltre qui (Arne Westad).

Poiché l’ultimo numero di “Limes” è interamente dedicato alla Polonia nel contesto della guerra d’Ucraina può essere utile approfittare dell’occasione per rileggere in modo mirato un anno intero della rivista e raccogliere tutti gli interventi su temi polacchi, scritti da autori polacchi o da studiosi esperti di Polonia che hanno preceduto questo numero e sono stati pubblicati dal momento dell’invasione a oggi. Che si parli per un anno intero così diffusamente dell’est dell’Europa, anche della Polonia, non è un fatto di poco conto visto dall’Italia. La mensilità delle uscite di “Limes” consente di verificare se c’è un filo conduttore o vi sono variazioni di approccio e quali eventualmente le chiavi di lettura di quali autori offerte al lettore italiano per capire l’odierna Polonia. Ecco il risultato, partendo dal 2/22 fino al 1/23:

“La Russia cambia il mondo”, il numero 2/22 di Limes, 4/03/2022

  • Polonia e Ucraina, storie contro – Miłosz J. Cordes – Per Varsavia l’indipendenza di Kiev ha valore strategico, ma le ferite del passato impediscono di instaurare una relazione di fiducia. La dottrina Ulb. Dalla Confederazione polacco-lituana alla guerra fredda, passando per i conflitti mondiali. Il Trimarium

“La fine della pace”, il numero 3/22 di Limes, 4/04/2022

  • Nato+Ue=America. Ora più che mai per Varsavia i conti tornano – Łukasz Maślanka – L’invasione russa dell’Ucraina invera i peggiori incubi della Polonia, ma la conforta nella sua scelta di legarsi a Washington. Le emergenze immediate, dai rifugiati agli aiuti militari. Il nodo delle forniture energetiche. L’Occidente migliore è quello più largo possibile
  • Varsavia e i suoi vicini: un passato che sta passando – Włodek Goldkorn – Vilnius e Leopoli, città di antica radice polacca, sono oggi capitale della Lituania e perno dell’Ucraina occidentale. La storia sanguinosa eccitata dalle memorie contrastate è in via di superamento. Attualità della Linea Curzon

“La cortina di acciaio”, il numero 5/22 di Limes, 3/06/2022

  • ‘Perché noi polacchi stiamo con l’America’ – Michał Wojtyło – Conversazione con Michał Wojtyło, redattore e membro del Centro studi del Klub Jagielloński
  • Varsavia plaude al riarmo della Germania, purché l’America garantisca – Łukasz Maślanka – La Zeitenwende annunciata da Olaf Scholz induce la Polonia a sperare nella fine della ‘relazione speciale’ Berlino-Mosca. Intanto i polacchi si armano per conto proprio, privilegiando i fornitori americani e meditando il nuclear sharing

“La guerra russo-americana”,  il numero 6/2022 di Limes, 8/07/2022

  • Per polacchi e baltici la guerra deve finire con la fine della Russia – Agnese Rossi – Come Cassandra, Varsavia chiede agli Usa di sconfiggere Mosca certa di esserne il prossimo bersaglio. Soprattutto, incita le minoranze della Federazione a liberarsi dal giogo del Cremlino nel solco del mito di Prometeo. Il caso Kaliningrad

“L’ombra della bomba”, il numero 9/22 di Limes, 14/10/2022

  • Colpo su colpo: la strategia polacca contro la Russia – Łukasz Maślanka – Mosca arranca, è l’ora dell’affondo: più armi a Kiev e più sanzioni antirusse. Obiettivo: inchiodare il Cremlino alla sua guerra, rimuovere Putin, favorire sedizione e separatismi nella Federazione. Più dell’inverno, Varsavia teme l’appeasement tedesco

“Tutto un altro mondo”, il numero 10/22 di Limes, 10/11/2022

  • La Polonia sogna un mondo senza Russia – Łukasz Maślanka – Varsavia vuole annientare Mosca e portare l’Ucraina dentro Nato e Ue, per blindare la regione contro futuri ritorni russi. Berlino ha deluso, ma può ancora correggersi. Da Seoul armi, tecnologia e comprensione. L’America centro di gravità permanente
  • Ascolta Polonia: attenta all’invidia! – Markus C. Kerber – Niente divide tedeschi e polacchi, tutto contribuisce a unirli. La sedicente nazione più cristiana d’Europa dovrebbe coltivare rapporti più concilianti con i propri vicini, anche per difendere l’intangibile senso polacco per la dignità

“La guerra continua”, il numero 1/23 di Limes,10/02/2023

  • Spezzatini di Russia in salsa ucraina, polacca e americana – a cura di Agnese Rossi – Appendice all’editoriale “Come un ladro nella notte” del numero di Limes 1/23, La guerra continua

Di tutte le riviste italiane, “Limes” è certamente quella che maggiormente ha interiorizzato la drammatica e incredibile novità – una cesura storica non solo per l’Europa – rappresentata dalla guerra della Russia contro l’Ucraina. A partire dal momento dell’invasione, momento di fortissima sorpresa e di impatto senza precedenti, fuori da qualsiasi consueta logica e diffusa previsione, “Limes” ha dedicato un anno intero di approfondimenti a quanto accade a Est in maniera praticamente ininterrotta (se si esclude il n. 11/22 dedicato a America? e il n. 12/22 dedicato a L’intelligenza non è artificiale). Da La Russia cambia il mondo (2/22) a La guerra continua (1/23) passando per La fine della pace (3/23), Il caso Putin (4/22), La Cortina di acciaio (5/22), La guerra russo-americana (6/22), La guerra grande (7/22), Il mare italiano e la guerra (8/22), L’ombra della bomba (9/22), Tutto un altro mondo (10/22) e ora, come si è detto, La Polonia imperiale (2/23), si contano oltre 300 articoli che analizzano origini, retroscena, andamenti, impatti, effetti collaterali e indesiderati, strategie, tattiche, obiettivi, scenari, vincitori e perdenti di questa assurda guerra e relative reazioni, scelte, perversioni e convulsioni. Senza contare i contenuti originali pubblicati sul sito della rivista. E’ un percorso di indagine e analisi che non ha paragoni in Italia e forse neanche all’estero. 

Dallo shock del febbraio 2022 gli autori pubblicati hanno esplorato via via diversi approcci cercando chiavi di lettura adatte a spiegare ciò che accade. La preoccupazione di fondo della rivista è, per definizione, quella geopolitica, con l’ausilio di molte carte (curate da Laura Canali), talvolta con qualche puntata nella storia e, soprattutto, ripetuti tentativi di guardare agli eventi con gli occhi delle diverse parti in causa (ucraine, russe); e al tempo stesso incrociando i problemi e la ricerca di soluzioni da differenti angolazioni (americane, cinesi, europee, turche, giapponesi, africane…). Un enorme lavoro di scavo nelle quinte dell’attualità e di mappatura di un contesto mobile e imprevedibile.

I singoli numeri e articoli di “Limes” e gli editoriali di Lucio Caracciolo hanno arricchito il dibattito pubblico in lingua italiana stimolando discussioni in direzioni poco frequentate dal flusso dominante dei media. Al contempo, in ragione delle sue scelte editoriali, della quantità, diversità e tipologia dei punti di vista rappresentati, della loro anche precisa fisionomia, più di altre riviste “Limes” ha provocato non poche divergenze su punti specifici e pure contrasti su alcune impostazioni e questioni di fondo. Giustamente e per fortuna. Non siamo tutti, sempre, su tutto d’accordo. Tutti procediamo per approssimazioni e messe a fuoco successive, si può difendere le proprie posizioni, non sposare le posizioni ritenute inaccettabili, e pure cambiare idea. Resta il fatto che più la guerra continua più muoiono persone, gli odi aumentano, la situazione si incancrenisce, le soluzioni diventano problematiche. E se la guerra non cessa rischia a ogni passo di estendersi, saldandosi con altri conflitti, con altre tensioni che si manifestano altrove in Europa o in altre aree del mondo. In un momento di snodo epocale così rilevante e delicato com’è quello attuale servirebbe pertanto – è una regola che si vorrebbe universale – il massimo di lucidità, di conoscenze, di discussioni senza pregiudizi, al limite il massimo di dissenso. Non per darsi un tono o fare spettacolo, non per rimanere “litigati”, trincerati ciascuno sui propri bastioni. Con lo scopo invece di aggiornare con la maggiore efficacia possibile – attraverso un “robusto”, approfondito, documentato confronto – l’idea che ci facciamo della realtà bellica nella quale viviamo e di cui siamo parte combattente. Più passa il tempo più diventa necessario andare oltre le chiacchiere. Serve costruire. Continuare ad aiutare l’Ucraina nel modo più intelligente e sincero possibile. Gettare le basi per soluzioni il più possibili positive. E se non paiono al momento esistere, dare vita a palestre ospitali, capaci di intercettare e combinare una pluralità di dati, pensieri, voci, percezioni e interessi. 

La guerra del 2022 ha lasciato in eredità al 2023 un nuovo senso di urgenza. Guai a distrarsi.

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