Dalle manifestazioni anti Putin alla vita quotidiana degli ultimi e dei dimenticati, gli «unpeople»
Dal 11 Novembre 2022 all’8 Gennaio 2023 il Comune di Brescia, la Fondazione Brescia Musei e il Festival della pace presentano per la prima volta in Italia la personale dell’artista dissidente russa Victoria Lomasko: La mostra, curata da Elettra Stamboulis, si tiene al Museo di Santa Giulia di Brescia.
Vedi il video di presentazione della mostra: “Victoria Lomasko The Last Soviet Artist”, durata 45’.
“Con Zehra Doğan, poi Badiucao e adesso Victoria Lomasko”, spiega Stefano Karadjov, direttore della Fondazione Brescia Musei, “ci eravamo prefissi di portare all’attenzione del pubblico italiano artisti politici indipendenti il cui accento era stato posto finora sul tema della dissidenza politica piuttosto che sul loro linguaggio artistico e la loro poetica. Artisti che non erano mai stati seguiti da un curatore e mai pubblicati in Italia. Uno sforzo considerevole teso a gettare luce su tre regimi autoritari diversi, rispettivamente Turchia, Cina e Russia, e forse agevolato dal nostro contesto museale non propriamente centrale. Paradossalmente questo consente un più ampio margine di sperimentazione, mentre il timore di essere giudicati è un po’ allentato dal posizionamento periferico”.
Vedi la recensione-intervista di Francesca Interlenghi, “Il Giornale dell’arte”, 9 novembre 2022I. Dice Victoria Lomasko: “I tempi sono cambiati così tanto che da liberatori siamo diventati assassini. Quello che stiamo vivendo renderà impossibile, da qui in avanti, anche solo il riferimento alla parola «sovietico»” (…) “Ci sono degli eventi rispetto ai quali non hai dubbi: ti stai trovando dentro la storia. Mi è capitato quando ho disegnato e documentato il processo alle Pussy Riot. Mi ricordo come fosse adesso la massa di giornalisti che mi schiacciava contro le sbarre che delimitavano la gabbia, in Russia si tratta di vere e proprie gabbie, dentro la quale erano rinchiuse le imputate. E proprio lì dentro, a un passo da me, osservavo l’attivista Maria Alyokhina recitare alcuni versi del poeta russo Mandel’štam. Tutta la scena si è poi composta in un’immagine. La storia era lì, in quell’accadimento, in quell’energia. Non avevo dubbi. La cosa importante che bisogna fare in quelle occasioni è disegnare il più velocemente possibile”.
Altra recensione: Arriva a Brescia un’altra dissidente: Victoria Lomasko, «l’ultima artista sovietica» sul “Giornale di Brescia” 4 luglio 2022.
Dalla scheda di presentazione della mostra: “Il progetto espositivo presenta una vasta personale dell’artista russa con un percorso ideato specificatamente per gli spazi di Brescia, dove Lomasko trascorrerà un periodo in residenza per la realizzazione di opere site-specific, dedicato a quanto sta vivendo e osservando negli ultimi mesi. La ricerca artistica di Lomasko permette di ricostruire in modo minuzioso la storia sociale e politica della Russia dal 2011 a oggi: dalle manifestazioni anti Putin che l’artista ha disegnato dal vivo con un tratto originale e immediatamente riconoscibile, alle rappresentazioni della ‘profonda Russia’, quella dei dimenticati e marginali, che da sempre costituiscono i suoi soggetti preferiti”.
Victoria Lomasko, è nata a Serpukhov, a 99 km a sud di Mosca, nel 1978. Il padre, operaio metalmeccanico di questa cittadina interamente dedita alla produzione industriale, agiva come artista provocatore in segreto. Diplomatasi all’Università statale di Mosca in Arti Grafiche nel 2003, Lomasko intraprende da subito una strada non confortevole che mette insieme osservazione e azione, disegno documentario e performance, attivismo e impegno personale inteso come corpo dell’artista che non sfugge all’essere parte di un gruppo. Da marzo 2022 vive in Europa. Considerata dalla critica e dalla stampa anglosassone come la più importante artista sociale grafica russa, Lomasko è sostanzialmente ancora sconosciuta al pubblico italiano, anche se i suoi libri sono stati da tempo tradotti in inglese, tedesco, francese e spagnolo. Other Russias (Penguin 2017) ha vinto il Pushkin House Book Prize nel 2018, ma il libro non è mai stato pubblicato in Russia. In Italiano, con il titolo Altre Russie. Un reportage illustrato (editore BeccoGiallo editore 2022), è appena stato tradotto da Martina Napolitano con la Prefazione di Elettra Stamboulis. Su Lomasko il musicista e compositore Geraint Rhys ha realizzato nel 2021 il documentario Russian graphic artist Victoria Lomasko’s work explores protest in everyday life. Durata 35’. Il documentario è girato in Russia, molti interni, qualche esterno significativo.
Guarda la video presentazione: Victoria Lomasko’s Other Russias and Graphic Journalism: The Last Soviet Artist, aprile 2019. Durata 41’. Lunga riflessione in inglese dell’artista sul proprio lavoro e sulla società russa.
Dalla scheda: “In Russia, suo paese nativo, il lavoro di Victoria Lomasko è notevole per il suo ritrarre in modo innovativo le popolazioni emarginate, tra cui le lavoratrici del sesso, gli adolescenti negli istituti di correzione minorile e gli attivisti LGBTQ. Ha anche documentato il processo alle Pussy Riot. Attraverso il suo giornalismo grafico, Lomasko dà voce a chi non ha voce nella società russa contemporanea e il suo libro più recente, il bilingue Other Russias, ha portato queste voci nel mondo anglofono. In un momento in cui molti americani guardano alla Russia in maniera confusa, se non addirittura con ostilità e trepidazione, il lavoro di Lomasko porta gli spettatori oltre le discussioni su Putin e gli hackeraggi elettorali, anche se si impegna a fondo nelle questioni politiche. Le opere di Lomasko sono state esposte in tutto il mondo in mostre personali e collettive: Russia, Germania, Stati Uniti, Spagna, Armenia, Libano e Austria. Ha inoltre co-curato due grandi mostre a lungo termine: The Feminist Pencil e Drawing the Court. L’ultimo (era il 2018) progetto di Lomasko è il disegno del murale per la galleria Grad alla Somerset House di Londra”.
In proposito vedi il suo video-poema del 2018 dentro al murale immersivo realizzato per il nuovo ufficio di GRAD a Somerset House: Victoria Lomasko at Grad ‘Apparition of the last Soviet Artist in London’.
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[…] Sono intervenuti: Dario Fertilio (giornalista e scrittore), Marcello Flores (già docente di Storia contemporanea nell’Università di Siena, dove ha diretto anche il Master in Humain Rigthts and Genocide Studies, membro di Memorial Italia), Anna Zafesova (giornalista de “La Stampa”, di cui è stata corrispondente da Mosca, vincitrice del Premio Cerruglio 2022, il concorso letterario nazionale di saggistica d’attualità, con il suo saggio Navalny contro Putin), Carolina De Stefano (autrice per la Morcelliana del recentissimo libro Storia del potere in Russia. Dagli zar a Putin), Anton Dolin, il più celebre critico cinematografico russo, caporedattore della rivista Isskustvo kino (Arte del cinema) ed editorialista del portale Meduza, che ha lasciato il paese dopo l’invasione dell’Ucraina, e Victoria Lomasko, artista russa in mostra a Brescia. […]