Incontri sulle letterature dei e sui paesi dell’Est
Immagine di copertina: Il logo di Est Est Est è stato realizzato da Kalina Muhova.
Cora Presezzi, che ringrazio, segnala che martedì 18 aprile 2023 alle ore 19:30 presso Giufà Libreria Caffe’ in Via degli Aurunci, 38, Roma, riprende le sue attività Est Est Est, il gruppo di lettura dedicato alle letterature dei e sui paesi dell’est Europa, della Mitteleuropa, dell’area slava, magiara, romena, balcanica ed ex sovietica.
I suoi confini sono quelli della nostra visione di Est: sono confini storici, culturali, immaginari, politici, linguistici, confondibili, affettivi, inesistenti.
Dalla presentazione del gruppo: “Ci incontreremo flessibilmente una volta al mese per parlare, bere, stare insieme. Ogni mese sceglieremo un tema – da intendersi in maniera quanto più possibile libera, creativa e laterale – e proporremo un libro da leggere. Lettrici e lettori potranno decidere se leggere la nostra proposta o portare un altro libro (o anche più libri) che avranno voglia di condividere e che, a loro parere, abbia a che fare con il tema proposto”.
Il comitato organizzativo di Est Est Est è composto da Fiammetta Caravelli, Giulia Olga Fasoli, Ilaria Pittiglio, Chiara Rea, Alessio Trabacchini.
Il titolo scelto per l’incontro del 18 aprile 2023 è Orsi danzanti. Storie di nostalgici della vita sotto il comunismo di Witold Szabłowski (Keller, 2022; traduzione di Leonardo Masi).
Dalla scheda di presentazione dell’Editore: “Per secoli le popolazioni rom della Bulgaria hanno addestrato gli orsi a ballare, allevandoli in famiglia e portandoli a esibirsi in strada. Dopo la caduta del Comunismo anche per i proprietari di orsi finisce un’èra: sono costretti a liberare i propri animali che trovano rifugio in oasi protette per la fauna selvatica. Ancora oggi però, ogni volta che vedono un essere umano, quegli orsi si alzano sulle zampe posteriori per danzare”.
“Parte da qui, da queste storie e da queste immagini, il nuovo e coinvolgente reportage di Witold Szabłowski. Con lui incontriamo persone straordinarie in tutta l’Europa orientale – ma anche a Cuba e a Londra – che, come gli orsi bulgari, pur essendo libere provano nostalgia per i tempi in cui non lo erano. Un travolgente lavoro sul campo che è allo stesso tempo affresco sociale ed economico degli ex Paesi comunisti (Bulgaria, Ucraina, Georgia, Kosovo…) e racconto dell’esodo da un’ideologia, un modo di vivere, un sogno oppure un incubo che ha segnato un secolo intero”.
“Come nel precedente L’assassino dalla città delle albicocche ci troviamo di fronte a un libro illuminante, divertente, acuto, a tratti straziante e sempre molto originale.”
“L’edizione è arricchita dagli scatti che il fotografo Albin Biblom ha dedicato agli orsi danzanti della Bulgaria e ai loro proprietari”.
Witold Szabłowski è nato nel 1980 a Ostrów Mazowiecki. Ha studiato Scienze politiche a Varsavia e Istanbul. In Polonia ha iniziato la carriera giornalistica collaborando con la rete televisiva tvn24. Nel 2006 è entrato nel gruppo di «Gazeta Wyborcza». Per i suoi reportage ha ottenuto importanti riconoscimenti, fra cui il Melchior 2007, la menzione di Amnesty International e il Premio Anna Lindh. Nel 2010 ha ricevuto il Premio del Parlamento europeo per il suo reportage Oggi verranno a riva due cadaveri. Per L’assassino dalla città delle albicocche (Keller, 2019) ha ottenuto il Premio Beata Pawlak ed è stato nominato per il Premio letterario dell’Europa Centrale “Angelus” e per il Premio letterario nike. L’edizione inglese ha ricevuto il premio del pen Club britannico e «World Literature Today» ne ha parlato come di uno dei libri più importanti fra quelli tradotti in inglese nel 2013.
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