“Le letterature sono più variegate all’interno di quanto non appaiano dall’esterno”
di Matteo Annecchiarico
Lunedì 20 marzo 2023 alle ore 15:00 la scrittrice slovacca Katarína Kucbelová sarà ospite presso l’Università Sapienza di Roma, sede Vetrerie Sciarra in Via dei Volsci 122, Aula F, 2° piano. Dialogherà con gli studenti di lingua e letteratura slovacca durante un incontro aperto alla partecipazione e coordinato dalla dott.ssa Zuzana Němčíková, lettrice di slovacco della Sapienza. All’incontro con la scrittrice parteciperà anche Peter Feranec, direttore dell’Istituto Slovacco a Roma. Nel corso della discussione saranno mostrate le splendide illustrazioni realizzate dalla disegnatrice slovacca Daniela Olejníková.
Katarína Kucbelová è un’affermata scrittrice slovacca, manager culturale e co-fondatrice del premio letterario Anasoft litera. Nata a Banská Bystrica, ha studiato drammaturgia e sceneggiatura all’Accademia delle arti dello spettacolo di Bratislava, dove vive con la sua famiglia. Ha debuttato con la raccolta Duály (2003, Drewo a srd), seguita da altre quattro raccolte di poesie: Šport (2006, Ars Poetica); Malé veľké mesto (2008, Ars Poetica); Vie, čo urobí (2013, Artforum); K bielej (2022, Skalná ruža). Nel 2020, la casa editrice Vlna/Drevo a srd ha pubblicato una riedizione delle prime tre raccolte di poesie Duály. Sport. Una piccola grande città. Le poesie di K. Kucbelová sono state tradotte in diverse lingue e pubblicate in varie antologie straniere. Con il suo debutto in prosa Čepiec (2019, Casa editrice Slovart), ha vinto il sondaggio dei lettori Libro dell’anno nel quotidiano Pravda e si è collocata tra i primi dieci candidati del premio letterario Anasoft litera. Qui i suoi principali libri in slovacco.
Immagine: Daniela Olejníková, Czech Philarmonic, 2018.
Leggi la recente intervista a cura di Alexandra Dunčková e Martina Mecco, Tra poesia e prosa. Una conversazione con Katarína Kucbelová, “andergraund”, 09 marzo 2023.
Sulla letteratura slovacca contemporanea Katarína Kucbelová nell’intervista dice tra l’altro: “… anche nella letteratura slovacca negli ultimi anni si è assisto a un’ascesa delle scrittrici, ma non si tratta solo di una rivolta marginale in una scena prevalentemente maschile, ma di un fenomeno ormai comunemente diffuso. Un altro fattore, che probabilmente troveremmo altrove, è la natura di un certo tipo di letteratura che si fa strada nelle traduzioni. I testi più innovativi da un punto di vista formale o i testi di autori che non sono del tutto disposti a svolgere il ruolo che ci si aspetterebbe, come fare apparizioni sociali, alimentare i social network e così via, sono lasciati a casa per i fajnšmekri [dal tedesco Feinschmecker, un “connoisseur” N.d.T.]. Con questo non intendo dire che ciò che viene tradotto sia di scarsa qualità, ma solo che le letterature sono più variegate all’interno di quanto non appaiano dall’esterno. Inoltre, credo che, non solo in Slovacchia, ci sia una carenza di persone impegnate nella trasposizione e nella riflessione letteraria. Considero la predilezione per i testi brevi, i racconti, una peculiarità slovacca: capita che solo i racconti o i testi più brevi entrino nella shortlist dei candidati del più famoso premio letterario.”
Sempre a Roma, il 21 marzo 2023 alle ore 19:00 presso l’auditorium del Goethe-Institut, in occasione della Giornata mondiale della poesia, Katarína Kucbelová parteciperà alla decima edizione de L’Europa in versi, evento annuale durante il quale poeti provenienti da vari paesi europei vengono invitati nella Capitale per riunirsi assieme e leggere i loro componimenti, ciascuno nella propria lingua madre. A rappresentare la Slovacchia sarà quest’anno proprio la scrittrice, che leggerà le poesie Emauzy (Tretia kázeň) [Emmaus (Terzo sermone), 2019], pubblicata sulla rivista letteraria “Tvar”, Les všetko vsiakne (Il bosco assorbe tutto) e Žili vedľa seba (Vivevano l’uno accanto all’altro), quest’ultime tratte entrambe dalla raccolta Vie, čo urobí (Sa che farà, 2013).