Grazie alla Comunità di Sant’Egidio
di Paolo Morawski
Mario Giro che ringrazio segnala questa iniziativa della Comunità di Sant’Egidio, che diffondo con piacere. Per cominciare ho appena fatto la mia donazione, non per lavarmi la coscienza, ma con sentimenti di umana solidarietà. Quest’anno i miei pensieri internazionali sono fondamentalmente rivolti alle amiche e agli amici che abitano a Odessa-Odesa, Kiev-Kyïv, Leopoli-L’viv. E a tutte le altre vittime di questa guerra che non conosco.
Siamo alle soglie del Natale. Papa Francesco ha rivolto un appello a tutte le persone di buona volontà a vivere le festività con sobrietà e umiltà, facendo un gesto concreto per la popolazione del Paese in guerra che “soffre tanto”: “Natale sì, ma con gli ucraini nel cuore. E facciamo quel gesto concreto per loro.”
A Natale aggiungiamo un posto a tavola anche per loro! Da quando è iniziata la guerra, dieci mesi fa, Sant’Egidio ha inviato 65 carichi di aiuti alimentari, abbigliamento, coperte, farmaci, che vengono distribuiti alla popolazione che soffre per la guerra nei centri di Kiev, L’viv, Ivano-Frankivsk. Sono più di 50.000 i profughi che hanno ricevuto sostegno. Adesso hanno bisogno ancora di più del nostro aiuto: il freddo è arrivato, manca l’elettricità e non ci sono i riscaldamenti. In Ucraina fa freddo, fa veramente freddo.
Recentemente abbiamo inviato anche generatori di corrente, per permettere la prosecuzione degli aiuti in questo tempo di freddo rigido.
Anche Andrea Riccardi sul Corriere della Sera, scrive sul conflitto in Ucraina proponendo una tregua natalizia. “II giorno di Natale saranno dieci mesi dall’inizio della guerra. Sette milioni di ucraini sono profughi all’estero, quasi il 16% degli abitanti. Resta un Paese segnato dalla morte e dal dolore, con tante infrastrutture distrutte, oltre gli edifici civili. Resterebbe un’opzione meno impegnativa, ma pur significativa: una tregua natalizia, fondata su ragioni umanitarie e sulla comunanza cristiano-orientale dei popoli russo e ucraino. Non è una proposta nuova. Benedetto XV propose una tregua di Natale nel 1914, durante la grande guerra.” Leggi tutto
Le parole di Papa Francesco e quelle di Andrea Riccardi sono un forte appello a non dimenticare questo popolo che soffre.
Il Ministero della Salute ucraino ha espresso recentemente il suo ringraziamento per l’aiuto che i nostri volontari stanno offrendo, gratuitamente, alla popolazione che soffre.
Non fermiamoci. Continua in tutta Europa, la raccolta di farmaci e beni di prima necessità per i nostri fratelli ucraini. In questo periodo natalizio, oltre a raccogliere i regali, raccogliamo anche farmaci che poi saranno inviati nelle città in Ucraina dove è presente la Comunità. (Individua i centri di raccolta in tutta Italia).
Sono necessari: Carta da lettere; torce tascabili; giochi di società portatili; carte da gioco; set di manicure tascabile; set da cucito tascabile; set da barba tascabile; radioline; porta-documenti; penne da regalo; quaderni; agendine; portafogli; coperte; sacchi a pelo; foulard; ombrelli; k-way; marsupi; zainetti; borsoni; bicchieri chiudibili; thermos da viaggio; giocattoli; cappelli di lana; guanti; sciarpe; calzettoni, biancheria intima; cravatte; maglioni e tute unisex; trousse; bigiotteria; prodotti per l’igiene personale; dolci, tavolette di cioccolata; dolci natalizi morbidi; spumante; succhi di frutta, alimenti per bambini; formaggio, olio, riso, caffè, generi alimentari in scatola (tranne la carne). La lista è in continuo aggiornamento.
E nonostante la guerra e il freddo, si celebrerà il Natale con chi oggi vive nella sofferenza. Anche in Ucraina, bambini, anziani, rifugiati, sfollati potranno passare un momento di serenità….
Tanti modi per aiutarci a far vivere il Natale a chi è povero, solo o colpito dalla guerra
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[…] Natale: “Natale. In Ucraina lo celebreremo anche a lume di candela, e non per romanticismo. Non abbiamo l’elettricità e molti non hanno l’acqua”. Rimando a qui. […]