Progetti, appunti diaristici, ricordi, osservazioni, fotografie, speranze
Immagine di copertina: Alena Grom, from “Stolen Spring” series, 2022-2023, dettaglio, fonte.
Fino al 27 agosto 2023 il Mattatoio di Roma, Piazza Orazio Giustiniani, 4, Padiglione 9b, ospita la mostra Contra Spem Spero. Storie dall’Ucraina.
Contra Spem Spero. Storie dall’Ucraina presenta le storie di 11 artisti ucraini che raccontano gli eventi in corso in Ucraina e condividono i loro progetti documentari e artistici sulla vita nel periodo di guerra. Si tratta di sguardi autentici e riflessioni come quelle annotate in un diario personale, ricordi, osservazioni e speranze.
Le opere esposte sono degli artisti:
- Kateryna Aleksieienko
- Gera Artemova
- Pavlo Dorohoi
- Lyubov Durakova
- Nazar Furyk
- Alena Grom
- Serhiy Korovainyi
- Mykhailo Palinchak
- Volodymyr Petrov
- Elena Subach
- Dmytro Tolkachov
Dalle schede di presentazione degli organizzatori:
“Il titolo della mostra fa riferimento al testo scritto nel 1890 dalla poetessa classica ucraina Lesia Ukrainka. La poesia è un monologo dell’autrice che proclama lo spirito di speranza e di opposizione a tutti i problemi anche nelle circostanze più difficili.”
“La mostra è articolata in tre momenti: Lotta, Speranza, Dopoguerra (il dopo, le conseguenze). Ogni momento illustra la nuova realtà e racconta come la gente ha adattato la propria vita alla guerra, la lotta per l’esistenza del Paese, le esperienze traumatiche e la speranza che motiva le persone e le spinge a continuare a vivere”.
“Vedrete storie di documentariste ucraine che si sono arruolate nelle Forze Armate dell’Ucraina; di persone della regione di Kyiv che si confrontano con la nuova “normalità”, con lo spazio pubblico profondamente segnato dalla guerra, con le loro case che sono cambiate radicalmente a causa della guerra; di diari visivi personali di rifugiati ucraini in Polonia; e molto altro ancora”.
“La guerra in Ucraina infuria da nove anni ed è passato più di un anno da quando la Russia ha lanciato un’invasione su larga scala. È difficile esprimere a parole il complicato mix di sentimenti provati dagli ucraini. Ritengo che le storie visive possano raccontare con maggiore precisione cosa significhi vivere in tempo di guerra e mantenere ancora la speranza nei nostri cuori”, afferma la curatrice della mostra Kateryna Radchenko.
“Il potere evocativo di queste immagini rafforza ancora di più la volontà di sostenere la resistenza ucraina per ripristinare la pace in Europa e avviare la ripresa post-bellica nel Paese” (Antonio Parenti, Capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea).
“La fotografia è una fissazione materiale delle immagini terribili della guerra che la Russia ha iniziato contro l’Ucraina, la guerra che non sceglie determinati obiettivi, ma distrugge tutto ciò che può essere distrutto: vite umane, cultura e storia del Paese”. (Yaroslav Melnyk, Ambasciatore ucraino in Italia).
“La guerra in suolo europeo, frutto di un’aggressione russa contro l’Ucraina, ha cambiato la nostra prospettiva sui conflitti bellici. Avevamo una visione distante dalle catastrofi di una guerra che non ci coinvolgeva direttamente. Ora (…) La fotografia cruda e diretta, fissa il desiderio di vita, di pace e di libertà di un popolo ingiustamente attaccato” (Miguel Fernández-Palacios, Ambasciatore spagnolo in Italia).
“Stiamo vivendo una «Zeitenwende»: la guerra di aggressione russa segna un cambiamento epocale per l’Europa intera” (Viktor Elbling, Ambasciatore tedesco in Italia).
La mostra è organizzata dall’Odesa Photo Days Festival e dall’Azienda Speciale Palaexpo (Comune di Roma), in collaborazione con le Rappresentanze del Parlamento Europeo e la Commissione Europea, l’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania, l’Ambasciata di Spagna, l’Ambasciata di Svezia e l’Ambasciata d’Ucraina in Italia.
Immagine: Elena Subach, from “Hidden series”, 2022, dettaglio, fonte.