• HOME
  • Chi Siamo
    • Progetto
    • Vita Activa
    • Contatti
  • Percorsi
    • Oggi
    • Ieri
    • Domani
    • Appunti
    • Tesi
    • Geografie
    • Letture
    • Immaginari
  • Tutti gli Articoli
  • Tutti gli Autori
  • Tutti i Tag
  • PoloniaEuropae
clicca per ingrandire
Paolo Morawski
13 Maggio 2025
OggiImmaginari
Nessun commento

Lirica Ucraina

Un documentario di Francesca Mannocchi

di Paolo Morawski

Gentile Francesca Mannocchi,

Ieri sera ho visto il suo Lirica Ucraina.  

Desidero ringraziarla per il suo film e con lei ringraziare la Fandango in collaborazione con LA7 per aver prodotto e distribuito questo denso ed emozionante reportage-documentario.

Quanta morte, quanti morti e feriti, quanti drammi, quanti edifici e spazi distrutti, quanta paura, quanta impotenza di fronte allo stupro sadico di intere città e cittadine. Orribile è la guerra. Eppure quanta umanità in quelle immagini. E il filo conduttore della sua – di Francesca Mannocchi – poetica.

La ringrazio per essere andata lì, per le strade di Bucha appena liberata dopo la tragica occupazione delle truppe russe, di aver girato per le case, per i resti di case, per essersi silenziosamente mischiata alle persone. Le ha ascoltate. Ha fatto parlare gli ucraini, ha raccolto il loro dolore, i loro racconti, i pensieri. Si è aperta al loro desiderio di parlare, di sfogarsi, di dare espressione a traumi e lacerazioni. Ha lasciato la cinepresa accesa mentre piangevano, coccolavano i morti, trasportavano cadaveri, scuotevano la testa, imprecavano, mentre tacevano – assenze gravide di disperazione. Il suo è quel raro genere di giornalismo che va oltre, anzi forse si colloca prima del giornalismo: non è giornalismo in senso usuale. È racconto, meditazione empatica, dialogo con l’alterità, dialogo interiore. Si sente l’animo poetico che trasforma le asperità contundenti di quella disastrosa situazione in canto lirico – un filo sottile, sottovoce, già nel titolo: Lirica Ucraina.

Poco contano definizioni, etichette. Conta ciò che consente di far emergere pienamente la terribile realtà ucraina martellata, bombardata, torturata, sconquassata dagli eserciti russi. La chiave di volta del film è la sua (di Francesca Mannocchi) scelta di farsi da parte, di sparire dalla visuale, di esserci senza farsi vedere lasciando tutta la scena ai veri protagonisti. Lei, cercante – perché, sì, lei, reporter, regista, non è solamente lì per osservare, lei qualcosa “cerca” in quelle terre ucraine devastate dalla guerra. Sicuramente il film è il risultato di un fitto dialogo (non per forza verbale) con vari interlocutori ucraini con i quali ha instaurato un clima di fiducia. È vero, la guerra “accade”, basterebbe accendere la cinepresa e il racconto della guerra s’imporrebbe da solo. Eppure non è così, non basta, non è così “facile”. Si può e si deve andare oltre. Per esempio registrando, e forse talvolta stimolando in quanto presenza estranea (estranea ma in qualche misterioso modo “amica”), il bisogno delle persone incontrate di raccontare e raccontarsi, di esprimere il proprio dolore, la propria sofferenza, i propri lutti. A riprendere le distruzioni dell’anima altrui non basta pigiare sul tasto On. Serve un quid in più. 

In Lirica Ucraina vediamo il mondo dalla visuale delle case distrutte, del territorio ridotto a non-luogo, delle vittime civili. Perlopiù donne, anziani, bambini. Anche alcuni soldati appaiono vittime: sparano la mente assorta, svuotata; corrono con la paura di farsi colpire; vengono feriti, trasportati, gemono, urlano, tremano, sussultano, litri di sangue sui vestiti, per terra, intorno.

Cadaveri non sempre riconoscibili prima e dopo essere stati messi in grandi sacchi. 

L’angelo della morte è il principale protagonista di Lirica Ucraina. Ma continuamente lo affianca l’angelo della vita che si manifesta soprattutto nelle fantasticherie iniziali di un bambino tra le macerie; e poi nella scena capitale del funerale. Più che una scena, è un autentico archetipo, un rito che pare affondare nella storia, nella Grecia antica, nell’umanità più antica. La bellezza, il calore, il contegno di quella donna dolorante sul corpo dell’amato che si raffredda lascia senza fiato. Un tempo sospeso.

Il film è realizzato da due donne: Francesca Mannocchi lo ha scritto assieme a Daniela Mustica al montaggio. La sensibilità femminile si sente non solo quando lo sguardo attento riprende dettagli, stoffe, gesti, interni di case. L’empatia femminile è cosa diversa dal cameratismo maschile. Ma colpisce come la lotta per la sopravvivenza delle donne si amalgami con la lotta per la sopravvivenza degli uomini dando allo spettatore il senso di una comunità che si dà coraggio a vicenda, il senso anche della solidarietà, della condivisione, per esempio nei rifugi o quanto una bomba cade sulla casa del vicino o quando si tratta di mettere in salvo i bambini. 

Lirica Ucraina ha una colonna sonora molto presente, astratta, ripetitiva, dilatata, realizzata dal compositore Iosonouncane (Jacopo Incani). I titoli dei brani segnalano l’impianto, l’immaginario sonoro e i contenuti del film: Ancora guerra; Fuggire; Corpi; Macerie; Ancora vivi; Scavare, riempire, lasciare; Sirene; Ancora neve; Girasoli. 

L’altro giorno nel ricevere il premio “Cecilia Mangini” per Lirica Ucraina, Miglior Documentario ai David di Donatello 2025, lei, Francesca Mannocchi, ha voluto rivolgersi alla fine “ai ventimila bambini della striscia di Gaza e a tutti quelli che continuano a morire mentre siamo qui a festeggiare”. Grazie anche di questo, vedi.

  • Vedi il trailer del film. 
  • Vedi l’intero film (durata 1:21’). Dalla presentazione: “Un’opera intensa che raccoglie testimonianze dirette dei civili, immagini dei massacri che hanno segnato il Paese e racconti di chi ha vissuto sulla propria pelle la devastazione della guerra. Un documento per comprendere il dramma umano e sociale dietro il conflitto.”
  • Intervista a Francesca Mannocchi di Bruno Montesano, “Rivistastudio”, 16 Dicembre 2024, leggi qui 
  • Video intervista a Francesca Mannocchi di Federico Gironi, “Comingsoon”, 23 novembre 2024 (durata 7’40), guarda qui
  • Video intervista a Francesca Mannocchi, “Hotcorn”, 6 nov 2024 (durata 5’19), guarda qui 
  • Video intervista a Francesca Mannocchi, “Cinematografo” (durata 4’33), guarda qui  

TAG: Daniela Mustica | Lirica | Fandango | Iosonouncane (Jacopo Incani) | Bruno Montesano | Federico Gironi | Bucha | Francesca Mannocchi | Cinema | Documentario | Guerra | Massacri | Poesia | Russia | Ucraina

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Compila questo campo
Compila questo campo
Inserisci un indirizzo email valido.
Devi accettare i termini per procedere

Un ringraziamento speciale a:

Privacy Policy Cookie Policy

© 2024 poloniaeuropae
Tutti i diritti riservati.
Designed by Vink