Un convegno, una serie di proiezioni, alcune riflessioni
di Monika Woźniak
Immagine di copertina, fonte: Janko Hraško u kúzelníka © Slovak Film Institute
Il 10 maggio 2024 si è tenuto un Convegno presso l’Accademia Polacca delle Scienze di Roma, via Vicolo Doria, 3, e sono state una serie di Proiezioni presso l’Istituto Polacco di Roma, via Vittoria Colonna, 1, sul tema: L’animazione dietro la cortina di ferro 1945-1989.
A Monika Woźniak, dell’Università “La Sapienza” di Roma, che ha ideato e diretto l’evento, abbiamo chiesto un bilancio dell’iniziativa. In particolare una curiosità: quali erano i caratteri originali dell’animazione prodotta dietro la cortina di ferro negli anni 1945-1989?
Monika Woźniak: “Le animazioni nei paesi del Blocco Sovietico avevano dei tratti comuni, ma erano anche molto diverse a seconda del paese, sia per quanto riguarda le tecniche di animazione (animazione in 2D, stop motion, al rotoscopio e altre) che i contenuti. Ad esempio, l’Unione Sovietica prediligeva l’animazione in 2D e adattamenti di fiabe magiche, imitando molto da vicino le estetiche dei film disneyani. La scuola polacca di animazione ha sperimentato molto con l’animazione in stop motion, mentre la tematica dei cartoni per ragazzi riguardava soprattutto narrazioni centrate su piccole avventure quotidiane dei protagonisti, di solito bambini (Bolek e Lolek) o animali (Reksio). La cinematografia ceca ha conquistato fama internazionale grazie ai film sperimentali di Jirˇí Trnka o Jan Švankmajer. La produzione per l’infanzia, a cominciare dal famoso Krtek (La talpa) nato nel 1956, proponeva semplici storielle di vita quotidiana, ma tendeva a incorporare nella narrazione più elementi magici rispetto ai film polacchi. I cartoni animati slovacchi hanno cominciato a svilupparsi con un notevole ritardo rispetto a quelli cechi e tendevano a enfatizzare l’elemento folclorico. Le animazioni prodotte in Ucraina, pur rimandano talvolta alla cultura ucraina (il ciclo comico sulle avventure dei tre cosacchi, molto amato in tutta l’USSR), spesso avevano i dialoghi realizzati in russo.
Come tutte le altre produzioni, anche le animazioni dei tempi del comunismo erano sottoposte alla censura che comunque tendeva ad essere meno rigida nei confronti dei film per l’infanzia, soprattutto dopo il disgelo del 1956 e così questi filmati apparentemente innocenti riuscivano talvolta a “contrabbandare” delle allusioni politiche e commenti sulla situazione sociale. Dall’altra parte, si tratta delle produzioni che proponevano il modello didattico e l’immagine dell’infanzia conforme alle idee del loro tempo
Si tratta, insomma, di un patrimonio ricco e affascinante, ma soprattutto per quanto riguarda la Slovacchia e l’Ucraina ancora pochissimo conosciuto. Il seminario, pertanto, è stato appena un inizio di una collaborazione che si augura possa svilupparsi nel futuro”.
Fonte: © Krtek (1957) di Zdenëk Miler
Per approfondire leggi l’abstract: Animation Films for Children behind the Iron Curtain 1945-1989
Dalla scheda di presentazione degli organizzatori dell’evento:
“L’animazione è una tecnica indipendente e vitale dell’arte cinematografica con proprie specificità, codici e convenzioni. È possibile studiarla come forma d’arte in sé e come specchio di fenomeni culturali e sociali propri del panorama in cui nasce. Ciò vale ancora di più per l’animazione dei paesi dell’ex blocco sovietico, in cui i film d’animazione furono strettamente legati al contesto politico e ideologico del loro tempo.
I cartoni animati per bambini creati durante il regime comunista, in relativo isolamento rispetto all’animazione occidentale, soprattutto a quella Disney, svilupparono un proprio stile peculiare, in cui riuscirono a fondere il folklore regionale, l’insegnamento morale e il sostegno – o la critica – all’ideologia politica coeva, fatto che divenne marchio della loro identità culturale. Ancora oggi l’amore per i personaggi più popolari dell’animazione di allora si tramanda di generazione in generazione e i cartoni animati classici continuano ad essere trasmessi nonostante il passare degli anni.
L’incontro romano intende portare all’attenzione e discutere dell’importanza culturale della scuola di animazione dell’Europa dell’Est. Il programma si è sviluppato in un convegno internazionale dedicato alla produzione in questo campo realizzata nell’intera area al di là della cortina di ferro; e in una piccola rassegna di animazioni cult, create invece tra il 1945 e il 1989 in alcuni paesi di quell’area: Polonia, Cecoslovacchia e Ucraina”.
Fonte: © Slovak Film Institute
Contatti e informazioni convegno:
monika.wozniak@uniroma1.it | Agnieszka.Stefaniak-Hrycko@rzym.pan.pl
Comitato Scientifico e Organizzativo:
Agnieszka Stefaniak-Hrychko, Accademia Polacca delle Scienze
Jakub Sadowski, Università Jagellonica
Monika Woźniak, Università La Sapienza
Organizzatori e collaboratori:
– Accademia Polacca delle Scienze, Centro di Ricerca di Roma
– Dipartimento di Studi Europei, Americani ed Europei, Sapienza Università di Roma
– Istituto di Studi Slavi Orientali, Università Jagellonica di Cracovia
– Istituto Polacco di Roma
– Istituto Slovacco di Roma
– Centro Ceco di Roma
– Ambasciata della Repubblica Ceca a Roma
– Slovak Film Institute
– Circolo del Cinema
– Země pohádek