Dalla paura dell’attacco alla casa in Ukraina
di Antonio Bruni
Immagine di copertina, fonte.
Per gentile concessione di Antonio Bruni — poeta, scultore, saggista, esperto di media, organizzatore di eventi culturali e curatore del suo Blog — pubblichiamo sette poesie ispirate alla guerra di aggressione della Russia in Ucraina, la prima del 20 febbraio 2022 scritta mentre incombeva la guerra, da tempo minacciata.
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La casa in Ukraína
È bianca la casa all’interno
mantiene il candore del sacro
scaldata dall’intimo affetto
attende il ritorno di voci
ignora le esterne esplosioni
il taglio di schegge sui muri
è un arcobaleno il ritorno
la patria lontana è in noi
risplende nell’oro del grano.
(23 settembre 2022)
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La stazione
Non è una sola stazione
non è una di tante stazioni
è arrivata la stazione
e si para davanti alla strada
con i suoi carichi esplodenti
e arresta chi fugge
le mani nude e dolenti
può solo alzare una croce
negli occhi una bianca colomba
(11 aprile 2022)
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Le bombe e le ombre
Non volano uccelli rapaci
scomparse le prede nei boschi
i sibili infuocano il cielo
il fumo offusca le menti
stordisce la primavera
ma non si arresta la vita
germoglia la cenere fiori
le ombre di chi è già andato
sorridono ai figli dispersi
(24 marzo 2022)
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Il teatro di Mariupol
È l’ultima scena in teatro
un’eco di musica muta
raduna dal tempo gli applausi
tra fumi si librano anime
carezzano in polvere case
abbracciano in gemiti corpi
insieme anelano a luce
il vento infila in profondo
nel mare l’umana vergogna
(16 marzo 2022)
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Da Leningrado a Mykolaiv
A Leningrado ero bambina
ricordo lampi violenti
il buio la fame i cannoni
per cena la nenia di mamma
fiorirono poi prati e canzoni
le magre stagioni al lavoro
e dopo ottant’anni
le bombe fraterne
sull’ultimo sonno
la vita arrivata alla fine
ritorna il martirio.
(11 marzo 2022)
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Due madri
È sangue gemente su strada
scostati il mitra e l’elmetto
il volto fanciullo è nemico
combatte contro mio figlio
mi tende un telefono e muore
è caldo ancora ma bianco
lo abbraccio e chiamo sua madre
è russa e parliamo una lingua
due donne due figli una guerra
(5 marzo 2022)
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Paura dell’attacco
Sibili cupi boati
cingoli tremano muri
ordini secchi sferzanti
parlano la nostra lingua
tra loro i nostri nipoti
calpestano puntano armi
il tetto che crolla l’affetto
divise bandiere confini
è ghiaccio spietata ragione
(20 febbraio 2022)